Stupro di gruppo nel centro massaggi, ribaltone in Appello: «17enne consenziente»

Stupro di gruppo nel centro massaggi, ribaltone in Appello: «17enne consenziente»
Il fatto non sussiste. Ribaltone nella sentenza della Corte d’Appello di Salerno per la vicenda delle presunte violenze nel centro massaggi di Cava de’ Tirreni. Se in...

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Il fatto non sussiste. Ribaltone nella sentenza della Corte d’Appello di Salerno per la vicenda delle presunte violenze nel centro massaggi di Cava de’ Tirreni. Se in primo grado il gup aveva riconosciuto venticinque anni di carcere ai tre uomini accusati di abusi sessuali di gruppo nei confronti di un minorenne, in secondo grado lo scenario cambia. Completamente. Ricordiamo che Giuseppe Alfieri, difeso dall’avvocato Arturo Della Monica, tra i principali protagonisti della vicenda, in quanto titolare del centro e accusato in prima persona di aver adescato il giovane, era stato condannato a 9 anni e otto mesi di reclusione e una provvisionale di 30mila euro a favore dell’allora diciassettenne vittima delle sue attenzioni e di quelle degli altri imputati in regime di abbreviato.In quella stessa circostanza erano stati condannati ad otto anni Simone Criscuolo e a sei anni e otto mesi Salvatore Ultimo (avvocato Francesco Rizzo), entrambi avrebbero preso parte alla violenza di gruppo, secondo l’accusa. 


In Appello la Corte ha ritenuto ben valide le indagini difensive dei legali Della Monica e Rizzo i quali hanno dimostrato come, dai tabulati telefonici, sarebbe emersa una ben diversa ricostruzione dei rapporti tra Alfieri e il 17enne: su oltre 400 telefonate riscontrate tra i due, ben più di trecento sarebbero partite proprio dal cellulare della vittima. E non solo. I legali della difesa avrebbero portato all’attenzione dei magistrati anche - come già fatto nel corso delle indagini, ottenendo così la scarcerazione per Alfieri detenuto in carcere dal primo momento - le testimonianze secondo cui il massaggiatore non sarebbe stato a conoscenza del fatto che il ragazzo era ancora minorenne quando avrebbe iniziato ad avere con lui rapporti sessuali fatti di palpeggiamenti e masturbazioni che - secondo sempre la difesa degli imputati - sarebbero stati consenzienti. E non lo sapeva nemmeno quando lo avrebbe coinvolto in un gioco erotico con tre complici, culminato nello stupro da parte di un uomo in maschera che gli inquirenti stanno ancora cercando di identificare.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino