Neanche quando è stato detto «può baciare la sposa», le mascherine sono state tolte. I rigidi protocolli durante la fase due dell’emergenza...
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Abito glicine per lei, vestito blu per lui, Enza Guadagnino e Guido Ruglioni, dopo diciannove anni di fidanzamento, si sono sposati. «È stato emozionante. Ancora non ci credo. È come se fosse tutto un sogno. Perciò, aspetti, le passo mio marito. Che strano chiamarlo così», dice la neo-sposa al telefono. Subito, Guido ironizza: «Dopo quasi vent’anni, le sembra strano dire “mio marito”». La prima data scelta per le nozze era il 23 aprile scorso. «Poi, è saltato tutto per via dell’emergenza», spiega Ruglioni ricordando che, «alla prima occasione, ho detto facciamolo quanto prima». «Dopo il matrimonio – racconta - mi sono sentito risollevato perché c’è stato un momento di scoramento quando si vedeva cosa stava accadendo nel mondo. Con Enza ci chiedevamo: “Ce la faremo a coronare questo sogno?”. Alla fine, ce l’abbiamo fatta e siamo contenti anche perché del matrimonio ne parlavamo da qualche anno, ma i tempi si sono un po’ allungati. Ma, fin da subito eravamo convinti di volerci sposare». Con il supporto del funzionario comunale Mario Russo è stato scelto il 28 maggio. «A Mario sono stato parecchio dietro – rivela - quando avremmo dovuto scegliere un’altra data. Gli dicevo “Mario, forza, vediamo se riusciamo a fare questo matrimonio”». «La giornata – evidenzia Guido - è andata molto bene. Nonostante le restrizioni è andato tutto come ci aspettavamo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino