Covid, un computer prevede venti varianti: la simulazione all'Università di Trieste

Covid, un computer prevede le varianti. La simulazione: «Ce ne sono venti»
In Italia già lo scorso dicembre erano state predette 20 varianti di SARS-CoV-2, e una componente (mutazione 501) è stata poi identificata nella variante inglese,...

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In Italia già lo scorso dicembre erano state predette 20 varianti di SARS-CoV-2, e una componente (mutazione 501) è stata poi identificata nella variante inglese, sudafricana e brasiliana. Lo studio è stato condotto dal team di ricerca Molecular Biology and Nanotechnology Laboratory dell'Università di Trieste, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica "Acs Nano" e che potrà avere applicazione nella previsione dell'efficacia di vaccini e terapie.

Le altre varianti predette, di cui per ora non si hanno ancora dati clinici a disposizione, sono state rilevate con un'alta frequenza nella popolazione mondiale e riportate nei database a disposizione della comunità scientifica. «Studiare gli effetti delle varianti sull'organismo umano - spiega Sabrina Pricl, docente di Ingegneria chimica e responsabile scientifico del team MolBNL - è di fondamentale importanza per comprendere meglio la specificità di questa interazione e progettare nuove terapie. Il nostro sistema di analisi computazionale servirà a stabilire il possibile ruolo della diversità genetica virale e umana che sta emergendo dagli studi clinici sui pazienti COVID-19».

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Per condurre la ricerca sono state adottate tecniche di simulazione al calcolatore che hanno permesso l'impiego di risorse e investimenti ridotti - informa l'ateneo - a fronte di un'altissima rapidità di processazione dei dati con tempi non paragonabili a quelli dei laboratori sperimentali. «Il nostro approccio, basato su simulazioni al calcolatore, ha rivelato un accordo con i dati sperimentali ricavati dai pazienti pari al 92% - spiega Erik Laurini, docente di simulazione molecolare - considerando il risparmio di tempo, costo e risorse umane che la produzione di dati in laboratorio richiede rispetto alla simulazione al computer, il risultato ottenuto su una mole di dati è importante».

 

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Il Mattino