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Numeri da record per i Campionati della cucina italiana a Rimini 1500 chef, 45 giudici e innumerevoli sfide live sul palco nei 4 giorni di gara: sono solo alcuni dei numeri che hanno contraddistinto la sesta edizione dei Campionati della cucina italiana organizzati dalla Federazione italiana cuochi alla fiera di Rimini per incoronare i migliori cuochi d'Italia.
Tornate in presenza, le competizioni ai fornelli più agguerrite del settore hanno portato sul podio più alto delle singole categorie i campioni assoluti di questa edizione: Antonio Ingrao, pasticceria da ristorazione, categoria junior, da Palermo, Andrea Monastero, pasticceria da ristorazione, categoria senior e Davide Selogna, artistica D3 culinary art, categoria senior da Reggio Emilia, Giuseppe Scarlato, cucina calda vegan, categoria senior e Rocco Lamorgese, artistica D2 opere pronte, categoria senior da Foggia, Leonardo De Candia e Thomas Meoni, contest mistery box da Arezzo, la Traditional food Palermo per il contest street food e il Team junior chef Caserta per la cucina calda a squadre italian taste.
L'evento, organizzato dalla Federazione italiana cuochi in collaborazione con Ieg - Italian exhibition group, all'interno della settima edizione di Beer&food attraction, ha visto la partecipazione alle attività Fic del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf), direzione generale della pesca marittima e acquacoltura (PO Feamp), l'intervento di Unioncamere, l'adesione alla manifestazione del progetto Europeo su sostenibilità e prevenzione degli sprechi alimentari in cucina Life Foster e il riconoscimento internazionale della Worldchefs (Confederazione mondiale dei cuochi).
«È stata una grande emozione vedere quanti cuochi provenienti da tutta Italia abbiano raccolto la sfida dei Campionati - ha affermato il presidente Federcuochi Rocco Pozzulo - soprattutto dopo un periodo tanto difficile come quello del Covid, che per il nostro settore ha rappresentato un danno incalcolabile sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista umano».
Il Mattino