Coronavirus, Franco Pepe lascia il forno acceso per preparare pasti caldi per i bisognosi

Coronavirus, Franco Pepe lascia il forno acceso per preparare pasti caldi per i bisognosi
La pizzeria Pepe in Grani, che ha richiamato a Caiazzo ogni giorno - fino a quando non è scoppiata l’emergenza Covid-19 - centinaia di persone provenienti da...

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La pizzeria Pepe in Grani, che ha richiamato a Caiazzo ogni giorno - fino a quando non è scoppiata l’emergenza Covid-19 - centinaia di persone provenienti da ogni parte d’Italia e anche dal mondo, ha  chiuso i battenti ancora prima che il decreto governativo lo imponesse. 


Franco Pepe, ha deciso, però, di non spegnere la brace e non interrompere la tradizione di famiglia. Dal 1937 la legna dei forni della famiglia Pepe non smette di ardere ininterrottamente e non poteva essere diversamente anche oggi, in piena emergenza.

Il fuoco di uno dei due forni della pizzeria rimane acceso ogni giorno per donare un pasto caldo a chi ne ha bisogno. «All’inizio di questa grande criticità – dice Pepe –, quando, per tutelare i miei ragazzi e tutti i clienti, ho deciso di chiudere ancora prima che le misure governative lo imponessero, avevo tanti panetti di pasta che non avrei utilizzato, così come tante materie prime. Per questo abbiamo panificato decine e decine di chili di pane da donare a tutti coloro che ne facevano richiesta. Abbiamo smaltito il pane, e tutto il resto, nel giro di poche ore. Ho deciso di continuare a panificare, con nuovi impasti e con un paio di ragazzi del mio staff, con le dovute precauzioni, sfornando pane e pizze per i meno fortunati. Stiamo assicurando un pasto caldo agli anziani delle case di riposo della zona e abbiamo donato pizze ai clochard nei pressi della stazione ferroviaria di Caserta, raccogliendo l’appello dell’ Associazione L’Angelo degli ultimi di Caserta, che si trova in grande difficoltà in questo momento, perché sta cercando di assicurare un pasto anche ai senza tetto. Faccio qui un appello: mi piacerebbe che i miei colleghi, ristoratori e chef, facessero lo stesso nelle loro città». .” Leggi l'articolo completo su
Il Mattino