Da Cetara al litorale domizio, alla scoperta di alici e sardine

Il progetto di promozione e valorizzazione parte da Cetara

Alici in cerchio
Quattro giorni alla scoperta della grande risorsa dei piccoli pelagici in Campania: dalle tecniche di pesca costiera alle tradizioni di lavorazione e trasformazione. Un programma...

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Quattro giorni alla scoperta della grande risorsa dei piccoli pelagici in Campania: dalle tecniche di pesca costiera alle tradizioni di lavorazione e trasformazione. Un programma serrato di incontri, visite nei luoghi di produzione, esperienze gastronomiche, cooking show e nuove proposte per un turismo alternativo. Dal 4 al 7 dicembre, la Campania accende i riflettori sul valore dei piccoli pelagici, in primis alici e sardine, che da sempre rappresentano non solo una risorsa economica strategica per la regione, ma l’identità stessa di tanti territori costieri.

Il progetto di promozione e valorizzazione parte da Cetara, la piccola cittadina della costa d’Amalfi, rinomata nel mondo per la pesca di alici e la celebre colatura, ma tocca anche la fascia costiera della provincia di Caserta, il Litorale Domitio con visita al porto di Castel Volturno, Sorrento e la costa del Cilento con un focus sulla pesca delle alici con la menaica, una tradizionale tecnica di pesca che risale ai tempi della Grecia antica e che consiste in una rete dalla maglia molto sottile, ancora misurata in palmi napoletani, che lascia sfuggire i pesci più piccoli selezionando quelli più adatti al consumo. L’obiettivo dell’iniziativa è non solo la tutela e salvaguardia della risorsa mare, ma anche quello di promuovere un consumo consapevole dei piccoli pelagici, valorizzando l’immagine dei pescatori e dei territori in cui operano, le tradizioni millenarie che si tramandano di padre in figlio.

Il tour di promozione rientra nel programma nazionale del Piano di Gestione per la pesca “piccoli pelagici” in Campania.

Lo stock dei piccoli pelagici costituisce in Campania una delle risorse più importanti per l’intero territorio regionale, sia rispetto alla componente reddituale delle imprese, sia per l’indotto generato, soprattutto nel settore della trasformazione e della ristorazione; ma la forte pressione esercitata su questo stock da parte della pesca professionale nonché dei predatori naturali, come delfini, tonno rosso e pesce spada, sta determinando un preoccupante deterioramento di questa risorsa. Da qui la campagna di promozione e valorizzazione del prodotto in stretta connessione con il patrimonio culturale e turistico del territorio.

 

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Il Mattino