La disfida dei pizzaioli ai campionati della pizza napoletana: «Squalificare il vincitore»

La disfida dei pizzaioli ai campionati della pizza napoletana: «Squalificare il vincitore»
Il maestro pizzaiolo Attilio Albachiara, presidente dell’Associazione Mani d’Oro e patron del Trofeo Pulcinella, due volte campione del...

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Il maestro pizzaiolo Attilio Albachiara, presidente dell’Associazione Mani d’Oro e patron del Trofeo Pulcinella, due volte campione del mondo categoria “Pizza Napoletana S.T.G.” e ambasciatore della Pizza Napoletana S.T.G. nel mondo, analizzando i filmati delle esibizioni dei vari vincitori della XXVIII edizione del Campionato Mondiale della Pizza, che si è svolto a Parma tra il 9 e l’11 aprile, ha notato che Lorenzo Collovigh, nel corso della sua esibizione, ha più volte violato il disciplinare di produzione della Specialità Tradizionale Garantita “Pizza Napoletana” previsto dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali e ne ha chiesto la squalifica: «Collovigh - spiega - non si è attenuto all’arte di stendere la pizza con lo schiaffo, non indossava il cappello, ha utilizzato l’olio in un biberon di plastica senza indicare se l’olio fosse Dop o meno e ha utilizzato il metodo “a fontana”, mentre il disciplinare ne impone un cucchiaio».


«Le clamorose violazioni al disciplinare della Pizza Napoletana S.T.G. – dichiara Albachiara – mi inducono a chiedere la revoca del titolo di Campione del Mondo di categoria per il signor Collovigh e la relativa cancellazione dello stesso dall’albo dei vincitori S.T.G. Inoltre, fatta salva la più totale serietà e la impareggiabile trasparenza dell’organizzazione del Campionato Mondiale di Parma, mi preme stigmatizzare l’operato degli ispettori di gara che non possono e non devono lasciarsi sfuggire questi errori. Conferire il titolo di Campione del  Mondo “Pizza Napoletana S.T.G.” ad una persona che ha dimostrato di ignorare il disciplinare è una ignobile offesa sia per i pizzaioli in gara, sia per tutta la categoria che quotidianamente lavora rispettando le regole imposte dal ministero».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino