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Napoli, centro storico, via Paladino: apre al civico 13 La Fesseria Wine Bar, nuovo locale del brand che da sei anni è riferimento in città della cultura street drink. Stessa strada, stessa squadra, ma un’offerta diversa: vino, con un’attenzione particolare ai vini naturali, e una proposta food semplice per accompagnare il rito dell’aperitivo e il piacere della degustazione. Pochi passi distanziano i due locali, uno al civico 17 e l’altro al 13: due numeri che nella cabala partenopea vengono spesso evitati, perché considerati infausti, ma che al team de la Fesseria piacciono e portano fortuna.
Tutto inizia nel 2017 quando quattro amici fondano La Fesseria: sono Carmine Angelone, Fabrizio D’Aniello, Andrea e Mauro Serino. Rilevano un locale in via Paladino 17, a pochi passi da Piazza San Domenico Maggiore, ma lontano dal via vai caotico e folcloristico di Spaccanapoli. Locale piccolo, 32 metri quadrati appena, un bancone bar, bottiglieria a vista e qualche sgabello: ‘na fesseria, come dicono a Napoli, una sciocchezza.
Miscelazione semplice, ma di alta qualità distingue subito il nuovo locale che un anno dopo, nel 2018, viene indicato da Barawards tra i primi 10 Bar rivelazione dell’anno.Da allora La Fesseria è aperta sette giorni su sette, dalle 18,30 a tarda notte, ed è ritrovo e riferimento per gli appassionati del buon bere miscelato. Dietro al bancone c’è un team giovane e creativo che propone drink classici e più innovativi miscelando spirits di qualità. I signature cocktail sono raccolti nella carta Le forme del piacere che presenta 7 proposte ironiche e pop nel nome, originali nella miscelazione: C’rot, Sexy pummarola, Repubblica delle banane, Profumera, Hot line, Cattivi pensieri, Clementina in vetrina.
Il nuovo Wine bar punta ad un’offerta ben ragionata, volutamente di nicchia, per palati curiosi e per chi ama andare oltre le solite etichette. Sono per lo più vini naturali, i vini delle cosiddette Triple A: agricoltori, artigiani, artisti. Sono i vini che raccontano storie di piccoli vignaioli italiani che vogliono distinguere i propri vini da quella omologazione di gusto. Sono vini che bandiscono l’utilizzo eccessivo di prodotti chimici in vigna e l’impiego di lieviti selezionati in laboratorio. Dietro al banco a raccontarli ci sarà Ivan Mongiello, altro storico barman de La Fesseria, dinamico e divertente. Il locale, gemello del cocktail bar come quadratura, ha qualche seduta e un menu food pensato per accompagnare il vino come tris di panini vegetariani, taglieri di salumi e formaggi, tocchetti di provola fresca con alici e focacce farcite.
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