Premio Jolanda, vince “Il Metodo Cilento” di Luciano Pignataro e Giancarlo Vecchio

Premio Jolanda, vince “Il Metodo Cilento” di Luciano Pignataro e Giancarlo Vecchio
Luciano Pignataro e Giancarlo Vecchio sono i vincitori del Premio Jolanda giunto alla quinta edizione con il libro “Il Metodo Cilento” edito da Mondadori. ...

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Luciano Pignataro e Giancarlo Vecchio sono i vincitori del Premio Jolanda giunto alla quinta edizione con il libro “Il Metodo Cilento” edito da Mondadori.

Lo ha deciso una qualificata giuria presieduta da David Paolini e Vera Slepoj composta da Benedetto cavalieri, Catena Fiorello, Antonio Tognana, Serracca Guarnieri, Maria Valensise, Bruno De Moura Cossio, Severino Salvemini, Enrico Pandiani, Silvio Perrella, Teresa Ciabatti, Cinzia Giaccari, Cettina Fazo Bonina.

La premiazione è avvenuta durante una cerimonia organizzata a Villa la Meridiana sullo splendido lungomare di Santa Maria di Leuca ed è stata presentata da Pasquale De Santis.

Il premio Jolanda di cucina e ricette nasce da una idea di Vera Slepoj e Davde Paolini insieme alla famiglia Giaccari con la volontà di istituire un premio nazionale dedicato al migliore libro di cucina e di ricette. Ad ispirare il premio è la signora Jolanda, al lavoro ad oltre 80 anni nella trattoria che porta il suo nome e che è una istituzione nel Salento. Il Premio vuole essere un tributo a Jolanda e allo stesso tempo un modo per valorizzar la grande tradizione della cucina italiana celebrando quelle ricette che sono un tesoro inalienabile della storia di ogni famiglia, tramandate e custodite gelosamente di generazione in generazione.

A Luciano Pignataro è stato consegnata una scultura in bronzo del mastro veneto Gianni Cudin. «Sono onorato – ha dichiarato Luciano Pignataro – di ricevere un premio che si ispira agli stessi principi alla base del Metodo Cilento, ossia la filosofia del “cuoncio cuoncio” che è alla base di tutte le civiltà rurali della nostra Italia che sono state messe a rischio di estinzione da una folle corsa verso la velocità senza movimento. In quetso periodo così difficile, bisogna recuperare questi valori dei nostri nonni, senza nostalgia del passato, ma con nostalgia per il futuro».

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Il Mattino