Da via Petrarca a Sidney... a “Modo Mio”. Ha solide radici napoletane l'avventura culinaria di Antonio Telese, giovane imprenditore nato 26 anni fa nella...
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Un viaggio lungo e appassionato, il suo, che lo ha condotto da Posillipo fino nella lontana Australia, attraverso i sapori "rivisitati" dell'italian fusion food. Un viaggio nato quasi per caso. Ma che oggi tiene avvinti, per la gola, i sempre più numerosi clienti che ogni giorno si ritrovano, comodamente seduti, ai tavoli del restaurant aperto, quasi due anni fa, nella capitale del Nuovo Galles del Sud.
Un autentico ritrovo del buon gusto. Un tempio della cucina d'autore dove pizze, orecchiette, bruschette, gnocchi e zuppe di cozze, piatti tipici della tradizione mediterranea (e partenopea), si tingono di nuovi e più saporiti colori rivivendo secondo i canoni della più raffinata e avanzata cucina tricolore.
E che si tratti di una scommessa vinta, quella di Antonio, lo dicono i fatti. Dopo un percorso di studi al liceo classico, Telese si iscrive infatti alla facoltà di economia aziendale a Napoli, poi decide di migliorare il suo inglese e parte per Melbourne dove frequenta un scuola e lavora in un'azienda di cioccolato. Dopo un anno di formazione sul campo, eccolo ritornare alle falde del Vesuvio, dove segue un corso per giovani imprenditori. Infine la grande decisione: mettere in piedi un progetto nel settore della ristorazione. Lì, nella terra dei canguri. Ed è così che nel sobborgo di Castle Hill, nasce e prende forma “Modomiosydney”, un ristorante italiano destinato a diventare, nel giro di pochi mesi, una delle mete più gettonate dagli amanti della buona tavola. Oltre ad averlo fondato, Antonio ne è oggi l'animatore assoluto. Il vero deus ex machina. Lui, con nessuna esperienza precedente nel food, dirige infatti una realtà con 120 coperti e un team di chef, pizzaioli e ragazzi di sala tutti entusiasti e motivati ad accogliere clienti di ogni nazionalità per far gustare loro le specialità e i prodotti esclusivamente made in Italy. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino