Dai Quartieri a Parigi, ecco la pizza contemporanea: “Peppe Paris”, Cutraro campione del mondo

PARIGI - Et voilà, Parigi: la pizza contemporanea è servita. Merito, perseveranza e pure un pizzico di...

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PARIGI - Et voilà, Parigi: la pizza contemporanea è servita.


Merito, perseveranza e pure un pizzico di incoscienza del campione del mondo della “Caputo Cup” Giuseppe Cutraro.

Non un semplice pizzaiolo, ma un concentrato di energia, di sacrifici, di sorrisi, di speranze, di studio e di talento.
 
Dai Quartieri Spagnoli, fino a “Peppe Paris”: il suo sogno si realizza qui, al civico 2 di rue Saint-Blaise, in un angolo della capitale francese che assomiglia più allo scorcio di una cittadina medievale che non al caos della metropoli.

Un’antica chiesa di fronte, un mosaico di sampietrini per terra e la primavera che sembra già tendere la mano a tutti coloro che vorranno sedersi di fuori.

All’interno, invece, le atmosfere rispecchiano gli occhi di Giuseppe e la visione di Antimo Caputo, titolare dell’omonimo mulino, arrivato di corsa fino a qui proprio per abbracciare uno dei suoi pupilli e tanti tanti amici.



Splendido il locale, ipnotico il sistema di illuminazione, follia totale lei, la grande protagonista: la pizza.

Cornicioni da capogiro, farina e “nuvole” di chi per l’appunto se ne intende e parecchio, qualità italianissima e di primissima scelta.






Giuseppe rilascia interviste e quasi piange. È circondato dall’affetto della sua famiglia, ma confessa che gli manca la mamma.

Suo figlio Gabriel ha cinque anni e si diverte come un matto.
È lui l’immagine più bella di questa festa.



Ed è proprio in questa festa, in queste persone che si abbracciano, in questi morsi che condividono il cibo più buono e più felice del mondo, che c’è tutta la visione della famiglia Caputo.



Lo spiega molto bene Antimo, provando a sua volta a spiegare Peppe.

«Lui rappresenta la Napoli del futuro», sentenzia orgoglioso e riprende.
 
«E non solo per l’evoluzione parallela tra pizza tradizionale e pizza contemporanea, ma anche e soprattutto perché si è concentrato sul suo lavoro e sui suoi obiettivi e, passo dopo passo, con indosso la simpatia tipica nostra, li ha realizzati. Ecco: esattamente come Napoli. Una Napoli che, passo dopo passo, può arrivare ovunque e può vincere in tutto il mondo».

Et voilà, Parigi: Napoli è servita.



(Courtesy by Gennaro Di Marino) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino