Mozzarella di bufala, pomodorini rossi e gialli, basilico e provolone del Monaco. I sapori e i colori della Campania felix rendono omaggio a un traguardo importante per il marchio...
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Alla fine degli anni ’70 erano undici i locali Solopizza in Italia: quattro a Napoli (in corso Vittorio Emanuele, via Manzoni, via Luca Giordano e via Medina), tre a Milano, uno a Ischia, uno a Cagliari, uno a Roma e uno a Sorrento. Il primo maestro pizzaiolo del marchio è stato Mario Abate, a cui sono seguiti: Francesco Uccello (‘0 re), Massimo Esposito (Puffetto), Andrea Castiglione, Alfredo Capoccelli, Claudio Santella, Carmine Magistri (Cammello), Salvatore De Angelis (Zombino) e Gaetano Genovesi. Nomi che hanno fatto la storia della pizza napoletana diventata patrimonio Unesco. Oggi, l’erede di quei grandi maestri, nella sede di via Medina, è Ciro Buonomo. «Scelgo con cura gli ingredienti uno a uno - spiega il pizzaiolo, 52enne che ha iniziato a 13 anni accanto al padre a impastare e infornare - e gioco tutto sul bilanciamento di sapori semplici: mozzarella di bufala, pomodoro fresco, olio e basilico. Una delle mie pizze preferite è infatti la marinara, con la passata di pomodoro fatta in casa e l’origano fresco. Più è semplice una pizza e più ci vuole maestria per renderla unica. La nostra pizza - prosegue - è quella tradizionale a “ruota di carro”, come la chiamava mio padre, una pizza sottile e friabile, con una lievitazione di 48 ore».
Tradizione e innovazione nel menù, dove ci sono la “12 gusti”, che il cliente può scegliere uno a uno o “La profumata”, una margherita con rucola cotta, specialità della casa o ancora la “Merenna napoletana” ripiena di provolone del Monaco, mozzarella e speck. Tra le più gettonate la “Don Alfonso” con pomodoro, provola, chiodini e salsiccia, dedicata ad Alfonso Focaccio, anima del locale da 40 anni. «Una delle intramontabili è la pizza a farfalla - dice il direttore di sala Rocco Petrone - ripiena, che nei quattro angoli nasconde un cuore dolce amaro di friarielli e uno piccante di salsiccia e ricotta, con al centro pomodorini e mozzarella e una fetta di prosciutto». Ad affiancare Buonomo ai fornelli c’è il cuoco Francesco Sarnelli, 50 anni, che propone una cucina napoletana “fatta in casa”: gnocchi alla sorrentina, paccheri col ragù, rigatoni alla siciliana e l’imperdibile “cuoppo” di frittura all’italiana. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino