Transnistria, cosa succede ora? I cinque scenari di intervento russo in Moldova (uno è pericoloso)

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L'escalation

L'appello rivolto alla Comunità degli Stati indipendenti può, sulla stessa linea sfumata, essere interpretato come l'autorizzazione alla Csi a «prevenire l'escalation» sia in Moldova che in Transnistria. L'appello è incentrato sulla necessità di proteggere i diritti e le libertà dei residenti della Transnistria fornisce al Cremlino le condizioni per applicare una narrativa simile al prevenire le «discriminazioni e il genocidio contro i russi in Moldova», proprio come la Russia ha fatto prima e durante l'invasione dell'Ucraina. Nell'appello, non c'è un orizzonte temporale. Tiraspol offre al Cremlino la possibilità di scegliere quando, oltre che come, intervenire. Ma la «giustificazione senza data di scadenza» è formalizzata. E non dipende dall'esito della guerra in Ucraina.

Il Presidente della Commissione Csi della Duma di Stato russa, Konstantin Zatulin, ha dichiarato che la Camera bassa del Parlamento considererà la richiesta del Congresso della Transnistria. Mentre il vice Presidente della Commissione esteri, Alexei Chepa, ha precisato che la richiesta implica, da parte di Mosca, assistenza economica e che al momento non ci sono colloqui in corso su questo fronte. La richiesta contribuirà ad «accelerare il processo decisionale» da parte russa, ha aggiunto. Mosca è disposta a considerare assistenza economica, ha precisato il vice Presidente della Commissione esteri del Consiglio della Federazione, Vladimir Dzhabarov, ma un cambiamento dello status politico della Transnistria «è fuori discussione in questo momento».

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