L'utopia dell'immortalità, potrebbe diventare un'ipotesi reale e sarebbe dietro l'angolo secondo Rayond Kurzweil, inventore e scienziato americano, convinto che dal 2030 le conoscenze acquisite nella genetica, insieme al progresso della nanotecnologia e robotica, consentiranno all'essere umano di non invecchiare e di poter vivere per un tempo indefinito. A raccontare la convinzione di Kurzeil è un articolo di Focus, secondo il quale siamo ormai molto vicini ad una rivoluzione impensabile.

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Perché immortali?

Chiaro che si tratta di previsioni dal sapore molto futuristico, ma l'avanzamento tecnologico nei tre campi citati dall'inventore americano sono innegabili, motivo per cui la sua convizione è che la tecnologia genetica, permetterà al nostro corpo di rimanere in vita perché si potrà invertire o rallentare l'invecchiamento, mentre con le nanotecnologie si potranno curare le malattie

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Cosa succederà

Secondo Kurzweil «entro il 2030 saremo in grado di aumentare l'aspettativa di vita di oltre un anno ogni anno», mentre tra poco più di 20 anni, nel 2045, inizierà la vera e propria era della singolarità tecnologica in cui sconfiggeremo infezioni e malattie, sostituiremo i nostri organi e miglioreremo il funzionamento del nostro cervello.

Ma chi è Kurzweil?

E' sempre Focus a fornire qualche dettaglio in più sulla figura di questo scienziato, che nel corso della sua lunga carriera, avrebbe avanzato 147 previsioni sul futuro, tra cui 115 si sono rivelate interamente corrette ed appena 3 totalmente sbagliate. Quindi la percentuale gioca a suo favore, ma non è detto che l'ipotesi di un'immortalità sia del tutto auspicabile.