Da uomo si chiamava Dino, ma da anni era ormai Alessia. Ma sul manifesto funebre di una trans di 46 anni morta qualche settimana fa a Pescara, si era inizialmente scelto di...
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Del caso ha parlato su Twitter Vladimir Luxuria, ex deputata trans e da tempo in prima linea per le battaglie sui diritti civili: Luxuria ha postato una foto della lapide di Alessia, ‘corretta’ invece con il suo nome femminile. «Questa è la lapide della trans Alessia: dopo i manifesti funebri al maschile la famiglia ripara con questa targa che la ricorda come donna. Un grande segno di rispetto che onora i familiari sinceramente affranti per l’errore e distrutti per la perdita di Alessia», scrive.
Qualche giorno fa aveva creato scalpore la scelta di scrivere invece Dino sui manifesti: la famiglia, al Messaggero, aveva detto di non aver avuto un ruolo in quella decisione. «È stato il frutto di un gesto di buon cuore in favore della nostra famiglia che versa in gravissime condizioni economiche, senza l’intervento di questa generosa persona la nostra amata figlia e sorella non avrebbe avuto alcun manifesto e alcun funerale», avevano detto mamma e papà della defunta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino