Ambra Angiolini, la sua testimonianza nella giornata dei disturbi alimentari: «Bisogna seminare tracce di amore»

Ambra Angiolini parla del suo passato da bulimica e testimonia con quanto coraggio e forza bisogna affrontare un percorso sui disturbi alimentari.
«Bisogna seminare tracce di amore»: così, Ambra Angiolini, mostra il suo pieno appoggio ai ragazzi e alle ragazze affetti da disturbi alimentari. Ad...

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«Bisogna seminare tracce di amore»: così, Ambra Angiolini, mostra il suo pieno appoggio ai ragazzi e alle ragazze affetti da disturbi alimentari. Ad un anno dall’approvazione della legge regionale per la prevenzione e la cura dei disturbi alimentari, e in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, oltre cento ragazze attualmente ricoverate nei centri del territorio regionale questa mattina nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli a Milano hanno affrontato un viaggio emozionale. «Ogni volta che parlo con queste "sorelle" o fratelli", come li chiamo io, non faccio distinzioni. Non c'è sesso nè età di fronte a questo tipo di problema» sostiene l'attrice, presente all'evento per testimoniare quanto è importante riconoscere e affrontare il problema.

«Lo dico da ex bulimica: quando un adolescente inizia a chiudersi in sè, da genitore è difficile capire cosa sta succedendo. E' per questo che serve più attenzione e cura, ma soprattutto gesti di amore come un bigliettino» commenta Ambra che, con grande sensibilità, ha riportato un episodio buio della sua vita. «Una volta mia madre mi ha lasciato, all'altezza giusta del water, un bigliettino dove c'era scritto che io andavo bene così» racconta Ambra e aggiunge: «Da quel momento ho capito che dovevo cambiare qualcosa. Lei si era immedesimata in me e ha capito perfettamente di cosa avessi bisogno: accettarmi così come ero».

L'iniziativa, promossa dalla Vice Presidente della Commissione regionale Sanità e Politiche sociali Simona Tironi, ha visto il coinvolgimento e la partecipazione di diversi Centri regionali per la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, tra i quali Villa Miralago di Cuasso al Monte, il Richiedei di Gussago (BS) e l’Associazione Animenta di Milano. A causa della pandemia,negli ultimi due anni le richieste d’aiuto hanno superato il 40% e l’età media si è abbassata ulteriormente, fino a 12 anni. «Riceviamo tante richieste - aggiunge Ambra -. Fino la Lombardia si sta impegnando, ma vorremmo che questo modello sia esteso a tutta l'Italia». 

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Il Mattino