PORDENONE - Ben 150 minuti in arresto cardiocircolatorio, nel corso dei quali si è tentato il tutto per tutto, dal massaggio cardiaco al trasporto da Pordenone a Udine,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Mi trovavo al Santa Maria degli Angeli, nel reparto di Cardiologia, per un accertamento diagnostico - ricorda Elisa - e sono stata colpita da un arresto cardiocircolatorio, ma di quel momento e dei giorni successivi non ricordo più nulla». A raccontare quei tragici minuti è Flavio Bassi, direttore del reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva dell'ospedale pordenonese: «Siamo intervenuti subito, ma tutti i trattamenti di rianimazione cardiopolmonare non davano il risultato sperato. Il cuore non riprendeva a battere. Nonostante l'assenza di qualsiasi protocollo o linea guida, ho deciso di tentare il trasferimento nel reparto di Cardiochirurgia di Udine. Era già passata un'ora dall'inizio dell'arresto cardiaco e davanti a noi si presentava l'incognita della strada statale: un'ambulanza doveva percorrere quei 50 chilometri nel più breve tempo possibile, in pieno giorno, facendo i conti con il traffico e gli imprevisti. Ce l'ha fatta: 38 minuti dopo la paziente veniva accolta dagli specialisti udinesi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino