Milo Coretti del Grande Fratello assolto dall'accusa di frode: "Il fatto non sussiste"

Milo Coretti
ROMA - E' stato assolto in formula piena perché "il fatto non sussiste" Milo Coretti, noto al pubblico per aver vinto la settima edizione del "Grande...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROMA - E' stato assolto in formula piena perché "il fatto non sussiste" Milo Coretti, noto al pubblico per aver vinto la settima edizione del "Grande Fratello" e finito sotto processo per una presunta frode assicurativa da 21 mila e 600 euro. Il dispositivo della sentenza, diffuso dallo stesso Coretti, ripercorre la vicenda e gli sviluppi processuali.  


Il fatto risale al 2009 quando, racconta l'attore 38enne, "mi viene rubata la mia Audi A5". Per questo, spiega l'ex concorrente del reality "ho chiesto un risarcimento alla mia compagnia assicurativa".

Secondo quanto riporta il capo d'imputazione, però, l'attore "trasmetteva alla propria assicurazione una fattura falsa datata il 2008 riportante un valore di acquisto di 65mila euro, diverso dall'originario che era di 46mila euro". In questo modo, secondo l'accusa, si sarebbe consumato il tentativo di truffa, fallito per cause indipendenti dalla volontà dell'ex concorrente del GF7.

Si legge nel dispositivo: "L'imputato ha offerto una versione alternativa lecita intimamente credibile oltre che documentalmente dimostrata (che si porrebbe alla base di una pronuncia assolutoria per carenza dell'elemento soggettivo). Dall'appena riferita insussumibilità della condotta contestata sub articolo 642 C.p. deriva, una formula assolutoria certamente più favorevole e maggiormente coerente con quanto fin qui ricostruito, afferente alla insussistenza, in radice, del fatto. Per questo l'imputato va prosciolto dal reato a lui contestato come da dispositivo".


  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino