Molti se lo saranno sicuramente chiesto, ma non tutti lo sanno: perché alcuni zuccotti di lana, utilizzati soprattutto nei mesi invernali, hanno dei pon pon alla loro...
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La parola pon pon deriva dal francese pompon e l'origine del termine non è casuale. I soldati dell'esercito napoleonico, infatti, venivano equipaggiati con cappelli di lana, ognuno dotato di pon pon ma con colori diversi. Ad ogni colore, infatti, corrispondevano gradi e divisioni militari dei soldati. In questo modo, nelle battaglie come durante le campagne invernali, era possibile distinguere tutti i militari di fanteria dell'esercito comandato da Napoleone Bonaparte.
Oggi, invece, il pon pon è rimasto un dettaglio aggiuntivo dei cappelli invernali, con una funzione meramente estetica. Sembra che il suo successo, in età contemporanea, sia dovuto alla Grande depressione: si trattava, infatti, di un modo di abbellire i cappelli in modo semplice e, soprattutto, economico.
Ci sono, comunque, alcune teorie, non confermate da tutti gli storici, che parlano di un'origine ancora più antica dei pon pon sui cappelli. Lo dimostrerebbero, ad esempio, alcune statue di dei vichinghi rinvenute in Scandinavia. Secondo alcuni storici, il pon pon deriverebbe dalla tecnica di cucitura detta 'naalbinding', molto comune nei paesi nordici sin dai tempi più antichi, e che avrebbe portato all'introduzione del pon pon per coprire le cuciture rimaste. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino