Coronavirus, dalle nozze a Codogno alla quarantena: coppia non può sposarsi

Coronavirus, dalle nozze a Codogno alla quarantena: coppia di 30 anni non può sposarsi
Dalle nozze alla quarantena per colpa del coronavirus. È la storia di Angela e del suo compagno che hanno dovuto rimandare a data da destinarsi il loro matrimonio in...

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Dalle nozze alla quarantena per colpa del coronavirus. È la storia di Angela e del suo compagno che hanno dovuto rimandare a data da destinarsi il loro matrimonio in programma sabato 22 febbraio a Codogno, il focolaio in provincia di Lodi da dove è partita l'epidemia che sta colpendo il nord Italia.  


«Il Comune ha chiamato venerdì il mio compagno - ha raccontato la donna a Tgcom24 - per avvertire che tutti gli uffici erano chiusi e che il matrimonio di sabato 23 era rimandato a data da destinarsi. Abbiamo subito bloccato i parenti in arrivo da tutta Italia - spiega la 32enne - ma i miei genitori erano già qui. Mio padre ha bisogno di medicine, ma è tutto chiuso e al 112 mi hanno già fatto intendere di non chiamare troppe volte. Come dobbiamo fare?»

La coppia è di Caserta ma da luglio vive a Codogno per motivi di lavoro. Ora, con le nozze rinviate, sono chiusi in casa in quarantena con i genitori della donna. «Tristezza a parte per il matrimonio saltato - dice la trentenne a Tgcom24 - siamo davvero preoccupati: della quarantena siamo stati avvertiti dall'ordinanza comunale; la scuola da Crema dove insegno ha poi emesso una circolare chiedendo ai docenti residenti nelle aree del focolaio di non presentarsi. È tutto accaduto all'improvviso, siamo preoccupati e lasciati a noi stessi»

Un matrimonio già organizzato, con l'attesa per l'arrivo degli invitati, bloccati a poche ore dalle nozze. «Abbiamo avvertito parenti e amici che dovevano arrivare da mezza Italia: da Varese, Genova, Napoli, Caserta stessa, da Firenze il fratello del mio compagno - racconta  - non potevamo appestare l'intero Paese. E poi, si può immaginare, camere d'albergo, parrucchiere, pasticciere, tutto disdetto in poche ore. Il mio vestito resta lì, ora, fino alla data del Sì che in estate abbiamo fissato a Caserta, per il matrimonio religioso. Siamo però terrorizzati da questo scenario che sembra peggiorare minuto per minuto» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino