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Alzi la mano chi non si sente provato dopo un anno di pandemia e restrizioni spiacevoli e fastidiose. Per qualcuno, però, quest'anno è stato ancora più lungo: medici e infermieri, in ogni angolo del mondo, continuano a lottare in prima linea contro il coronavirus, tra straordinari che diventano ordinari turni massacranti, sperimentazioni di cure rivelatesi spesso inefficaci e il rischio di contrarre a loro volta l'infezione.
Su alcuni di loro, gli effetti dello stress sono decisamente visibili. È il caso, ad esempio, di Victor Aparicio, un infermiere spagnolo che lavora nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Gregorio Marañón di Madrid. Dall'inizio dell'emergenza è passato poco più di un anno, ma l'operatore sanitario appare invecchiato come se le due foto, diventate molto popolari su Twitter, fossero distanti tra loro di almeno un decennio.
«Sono infermiere di un reparto di terapia intensiva. Queste due foto sono separate da appena un anno. Il cambiamento esterno credo sia evidente, non potete neanche immaginare come sia quello interiore, è ancora peggio. Nella prima foto eravamo a inizio emergenza, denunciavo la mancanza di personale specializzato ed esperto. Lo ricordo molto bene, sembra siano passati decenni e oggi mi sveglio con gli incubi», scrive l'infermiere Victor Aparicio, in un thread su Twitter che è uno sfogo compreso e apprezzato dalla maggior parte degli utenti.
«Come abbiamo potuto dimenticare in così poco tempo e considerare normale qualcosa che non lo è mai stato? È passato solo un anno e siamo passati dall'essere eroi ad essere dei nemici. Fa male al cuore, tantissimo» - lo sfogo dell'infermiere che da oltre un anno combatte il Covid - «Un anno dopo aver denunciato le carenze e la situazione precaria degli operatori sanitari, mi ritrovo invecchiato e addirittura sotto un'indagine interna del mio ospedale. Che enorme tristezza, che frustrazione, che rabbia... Non riesco a concepirlo».
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Il Mattino