Ieri sera a “Non è l'arena” di Massimo Giletti su La7 è andato in onda il servizio di Fabrizio Corona al bosco della droga...
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Prima che partissero le immagini, Fabrizio Corona ha fatto una piccola introduzione: «Quello è il bosco della droga dei disperati.
Poi l'ex re dei paparazzi ha spiegato perché ha deciso di entrate di notte nel tristemente famoso boschetto, una delle piazze di spaccio più grandi e pericolose d'Europa: «Io vivo di adrenalina. E lì dentro provavo adrenalina. Eravamo in 5, ma siamo entrati solo in 3. Io, un russo, con tanti anni di galera alle spalle, e l’operatore. Avevamo due telecamere nascoste: una con infrarossi e una con il microfono».
Corona, dopo il servizio, ha raccontato i momenti drammatici dell'aggressione: «Appena mi riconoscono mi strappano i pantaloni e la maglietta. Vedono i microfoni nascosti nei pantaloni e me li strappano via. Il russo finisce a terra, ha preso un sacco di botte, l’operatore riesce a scappare. Comincia una rissa nel buio. Dopo i primi pugni, sono scappato. Ma sono caduto e mi sono trovato con cinque o sei di loro addosso. Mi hanno picchiato e uno ha tirato fuori il coltello. Sono riuscito a divincolarmi. Io sono uno che sa menare, ho fatto a botte quando ero in prigione. Un altro non ce l’avrebbe fatta. Ho i segni delle coltellate sulla schiena, fortunatamente mi hanno preso di striscio. Uno mi ha inseguito chiedendomi se ero Corona, appena gli ho detto di sì mi ha lasciato andare. Mi ha lasciato per un senso di rispetto tra detenuti, il mondo della criminalità mi ama molto perché sono uno che ce l’ha fatta».
Poi Corona ha parlato del mancato, a suo dire, intervento dei carabinieri: «Mi hanno chiesto perché ero nel bosco, e sono rimasti lì. Non sono mai entrati». Mentre a chi parla di farsa perché dopo l’aggressione indossava un Rolex replica: «Non sono uno che dà importanza alle cose materiali. Sono solo oggetti, se me l’avessero rubato non me ne sarebbe importato».
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Il Mattino