Francesca Barra e gli insulti sui social: «Ecco cosa mi ha detto mio figlio». E si commuove in tv

Francesca Barra e gli insulti sui social: "Ecco cosa mi ha detto mio figlio". E si commuove in tv
«Qualcuno ha osato dire che la mia bambina non era figlia di suo padre. Siamo ancora ai tempi della lettera scarlatta, se una donna osa rifarsi una vita dopo un divorzio o...

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«Qualcuno ha osato dire che la mia bambina non era figlia di suo padre. Siamo ancora ai tempi della lettera scarlatta, se una donna osa rifarsi una vita dopo un divorzio o una separazione viene additata come se avesse fatto chissà cosa». 


Francesca Barra, ospite a La Vita in Diretta, parla della sua storia e delle minacce e insulti ricevuti sui social dopo l'annuncio della sua relazione con l'attore Claudio Santamaria. «Quando siamo bambine ci insegnano a credere nell’amore: non ho mentito, non mi sono chiusa in un motel, eppure questo non basta. La verità è che non ti perdonano di essere felice».



Qualche mese fa, proprio Santamaria prese le difese della compagna: «Queste persone devono essere perseguite dalla legge e a loro deve essere tolta ogni libertà di espressione sui social, devono essere interdette da qualsiasi social network perché loro hanno perso questo diritto», disse l'attore di Lo chiamavano Jeeg Robot e Romanzo Criminale in due video su Instagram. «La mattina lavoro, poi alle 16 inizio a stare sui social e ci sto fino a mezzanotte. E allora? Non posso fare ciò che voglio quando sono a casa ed esprimere la mia opinione?», si difendeva Mimmo, uno degli hater denunciati dalla giornalista, protagonista degli attacchi più violenti su Facebook.


«Forse dovremmo smettere di raccontare alle nostre figlie di credere in questi principi: io non mi sono arresa e non mi arrenderò, lo faccio per i miei figli», continua Francesca. «Voglio raccontare una cosa successa qualche mese fa: ero con mio figlio in bagno, è uscito dalla doccia e in radio abbiamo sentito che la Regione Basilicata non aveva punito il mio hater perché quel post non lo aveva scritto in orario di lavoro. Mi ha detto mamma, basta, in questo paese non credo più, voglio andare via. Come posso spiegargli che deve ancora continuare a credere nella giustizia?» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino