GF, Veronica Satti figlia di Bobby Solo:«Dopo 15 anni riabbraccio mio padre»

Veronica Satti (Instagram)
«Papà è stato di parola: dopo che si sono spente le telecamere del GF e il circo mediatico è finito, mi ha contattato», un riavvicinamento fra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Papà è stato di parola: dopo che si sono spente le telecamere del GF e il circo mediatico è finito, mi ha contattato», un riavvicinamento fra Veronica Satti, reclusa nell’ultima edizione del Grande Fratello e il papà Bobby Solo. Papà e figlia non si vedono da quindici anni: «Abbiamo deciso di ricongiungerci, per ora, solo in forma privata – ha fatto sapere in un’intervista a “Spy”, in edicola da venerdì 13 luglio - Dopo quindici anni che due persone non si vedono, si innescano delle dinamiche che vanno ponderate. C’è bisogno di premura e di rispetto, l’uno nei confronti dell’altra».




«Non ci siamo ancora incontrati: lui è stato impegnato finora in una tournée in America, tornerà proprio in questi giorni in Italia e finalmente ci riabbracceremo. Ho sentito la sua voce attraverso un messaggio vocale che mi ha mandato: non voglio svelare il contenuto per rispetto, ma è stato molto dolce».



Anche lei ha commesso degli errori: «Il mio essermi impuntata nel voler riabbracciare mio padre non credo sia stato il modo migliore per ricongiungermi a lui. Ero arrabbiata ed era diventata un’ossessione per me. Delle volte anche noi figli dobbiamo prenderci delle responsabilità emotive nei confronti dei nostri genitori: dobbiamo capire che non sono dei supereroi. Sono stata male, mi sono sentita spesso vinta e arresa alla vita. Due anni fa, poi, sono entrata in una clinica e ci sono stata per un mese: ho capito che non bisogna toccare il fondo per tornare a vivere. Oggi che mio papà c’è, è tornato anche il mio sorriso».
 


  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino