Greta Thunberg, la giovane attivista svedese che ha ispirato il movimento studentesco globale dei Fridays for Future per la tutela dell'ambiente e del futuro del pianeta, ha...
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Greta Thunberg ha motivato tramite i social la sua decisione di non ritirare quel premio, e lo ha fatto con un monito decisamente duro. «In questo momento mi trovo in California e non posso essere presente. Ringrazio il Consiglio Nordico per il premio, è un grandissimo onore, ma il movimento per il clima non ha bisogno di altri premi. Quello di cui abbiamo bisogno è che i politici e cittadini iniziano ad ascoltare gli scienziati più autorevoli sul clima» - ha spiegato Greta Thunberg - «I paesi nordici hanno una grande reputazione in tutto il mondo sui temi ambientali, ma non c'è da vantarsi né da usare belle parole. Perché quando analizziamo i dati delle emissioni e dell'impatto ambientale pro capite, compresi i nostri consumi e l'utilizzo di aerei e navi, la storia cambia».
La giovane attivista per l'ambiente non le manda certo a dire ai governi dei paesi nordici: «Secondo il WWF e il Global Footprint Network, in Svezia si vive come se avessimo altri quattro pianeti, e negli altri paesi non è diverso. La Norvegia, ad esempio, sta investendo su petrolio e gas naturali, senza considerare i livelli potenziali di emissioni di CO2. La scienza ha lanciato un allarme per evitare che le temperature globali salgano di 2°C, ma non ci sono risposte dall'altra parte. L'accordo di Parigi, firmato da tutti i paesi nordici, si basa sull'equità: questo significa che i paesi più ricchi devono dare l'esempio ed essere i primi a rispettarlo».
L'appello di Greta Thunberg si conclude così: «Apparteniamo ai paesi che hanno la possibilità di fare di più, ma i nostri paesi praticamente non fanno nulla. Finché non agirete secondo ciò che vi indica la scienza, io e il movimento Fridays for Future sceglieremo sempre di non accettare premi per la tutela dell'ambiente, né tantomeno il premio in denaro da 500mila corone svedesi. I miei migliori saluti».
Il Mattino