Lapo Elkann, minacce di morte dopo il tweet contro i gruppi fascisti: «Io scioglierei te nell'acido»

Lapo Elkann, minacce di morte dopo il tweet contro i fascisti: «Io scioglierei te nell'acido»
È ancora protagonista della cronaca Lapo Elkann. Cambia il tema, ma il suo nome è sempre alla ribalta. In questo caso è l'antifascismo. Non...

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È ancora protagonista della cronaca Lapo Elkann. Cambia il tema, ma il suo nome è sempre alla ribalta. In questo caso è l'antifascismo. Non è una novità, è una convinzione forte che ritorna spesso nei suoi post su Twitter. Ma questa volta contro di lui arrivano insulti e minacce di morte. «#IOdicoNoesporgo denuncia», replica il nipote di Gianni Agnelli che annuncia azioni legali contro i suoi aggressori. Tutto ha inizio durante la trasmissione Report su Rai3 di lunedì 7 dicembre, dove va in onda l'inchiesta «Cinquanta sfumature di nero» su Casapound e la criminalità organizzata. «È tempo di sciogliere tutte le organizzazioni fasciste ed estremiste subito. Vergogna», commenta Lapo che su Twitter ha quasi 90.000 follower. Le sue parole non passano inosservate. Arriva qualche messaggio di solidarietà, ma soprattutto tantissime minacce e insulti: «io scioglierei te nell'acido», «traditore infame per te solo le lame» sono alcuni dei commenti al suo post.

 

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Tra i profili di Twitter da cui sono partiti gli attacchi - alcuni account sono stati chiusi - c'è anche qualcuno che pubblica una foto della via di Milano, dove Lapo ha la residenza scatenando una caccia al luogo in cui si trova l'abitazione. A confermare la serietà delle minacce - come facilmente verificabile dai google trends - da lunedì scorso le ricerche «Lapo Elkann casa» su google hanno subito un incremento, con picchi di ricerca l'8 dicembre, il 9 e nelle prime ore di oggi. «I miei legali nelle prossime ore sporgeranno denuncia all'autorità giudiziaria», afferma Lapo che raccontando l'accaduto non fa retromarcia e ribadisce l'auspicio dello scioglimento dei gruppi neofascisti.

 

 

Su questi temi al centro degli attacchi il post di Lapo non è l'unico. «Dobbiamo fare sentire la nostra voce, In Italia non c'è spazio per razzisti e fascisti. Qualcuno da tempo soffia sul disagio e strizza l'occhio ai più violenti», ha scritto qualche tempo fa a proposito dell'omicidio di Willy Monteiro, il giovane calciatore ammazzato di botte e a Colleferro per avere difeso un amico. Antifascismo, ma non solo. Durante l'emergenza Covid Lapo con la sua Fondazione Laps è stato protagonista di tante iniziative di solidarietà.

 

 

Un periodo difficile in cui ha perso anche l'amico Maradona. «Sul web vedevo sempre la mia foto con Maradona. Era per prenderci in giro per le nostre dipendenze», ha scritto Lapo quando è morto il Pibe de oro. Proprio ieri Il Fatto Quotidiano ha riportato la notizia di una denuncia al nipote dell'Avvocato, finita sulla scrivania della Procura di Genova, per un episodio avvenuto tre mesi fa, relativa a sostanze stupefacenti. Il Pm ha chiesto l'archiviazione, ma come ha detto lo stesso Lapo in un'intervista «Il demone è sempre lì. Non dorme. Devi sempre domarlo».

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Il Mattino