Marianna Mercurio, lieto fine per una scugnizza del teatro napoletano

Marianna Mercurio, lieto fine per una scugnizza del teatro napoletano
Un anno difficile, una favola però a lieto fine quella di Marianna Mercurio, grintosa attrice partenopea reduce in questi giorni dai successi riscossi sul parquet del...

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Un anno difficile, una favola però a lieto fine quella di Marianna Mercurio, grintosa attrice partenopea reduce in questi giorni dai successi riscossi sul parquet del Trianon di Napoli col classico dei classici della sceneggiata napoletana, “Lacreme napulitane”, andato in scena fino a domenica scorsa per la regia di Nino D’Angelo.


Una storia iniziata a febbraio scorso e tenuta giustamente in sordina. E’ quella di un ricovero d’urgenza. Una peritonite intestinale che l’ha trafitta e che ha tenuto col fiato sospeso i suoi cari e l’intero mondo del teatro napoletano. Un’operazione difficile. Poi l’interminabile degenza, trascorsa tra le pareti del Cardarelli per lottare contro un destino avverso alla sua bellezza mediterranea, alla sua bravura, un fato sconfitto poi dalla voglia di resistere, di tornare in scena, di calcare ancora, forte del proprio talento, le tavole del teatro. Intanto quelle del Trianon nelle vesti di Carmela, la moglie di Gaetano.

Quindi la lunga riabilitazione e la speranza che si trasforma in certezza: su Marianna, grintosa scugnizza di un arte che l’ha vista al fianco di Sal Da Vinci (in Scugnizzi), Tato Russo (in Masaniello) e di Luigi De Filippo (in Cani e Gatti), sarebbero tornati ad accendersi i riflettori del Trianon. Le ‘lacreme napulitane’ si sarebbero trasformate in sorriso in un lavoro teatrale che ha dunque segnato la sua rinascita la sua proiezione verso altri successi. Magari anche dietro qualche prestigiosa macchina da presa, forte delle importanti esperienze vissute al fianco di Alessandro Gassman (I Bastardi di Pizzofalcone) o di Peppe Servillo (Due euro l’ora).

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Il Mattino