Per tutti è l'angelo custode della Lobra, la donna che con la sua generosità ha contribuito alla salvaguardia di preziose testimonianze artistiche e spirituali...
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La storia di Rosa, nata il 20 febbraio 1919, è quella di tanti massesi costretti a trasferirsi negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Nel caso della Esposito, però, la scelta fu determinata soprattutto da ragioni di cuore: nel 1938 sposò Luigi Amitrano, stiratore da tempo trasferitosi oltreoceano. In America Rosa mise a frutto l'arte del cucito tramandatale da mamma Caterina. E così la giovane massese cominciò ben presto a realizzare, rigorosamente a mano, gli abiti disegnati per lei da uno stilista. In breve tempo quei capi, nei quali si riconoscevano l'estro e l'eleganza tipici della penisola sorrentina, cominciarono a essere venduti nei più importanti atelier statunitensi.
Rientrata in Italia negli anni Novanta dopo la scomparsa del marito Luigi e del figlio Mattia, Rosa si ricongiunse ai familiari dedicandosi alla tutela del patrimonio artistico di Marina della Lobra. Il suo contributo è risultato decisivo, infatti, per il restauro delle statue di San Francesco e di San Pasquale Baylon, della tela raffigurante Sant'Antonio, delle effigi dell'Immacolata e dell'Assunta, del Cristo morto tradizionalmente portato in processione nonché del tabernacolo del santuario e degli affreschi del chiostro. Ecco perché il sindaco Balducelli e il presidente dell'Archeoclub lubrense Ruocco hanno voluto celebrare i cent'anni della Esposito donandole una pergamena e una targa sulla quale è impressa l'immagine della Madonna della Lobra: «Un doveroso omaggio - ha sottolineato il primo cittadino - a una donna che tanto ha fatto e continua a fare per la salvaguardia del patrimonio artistico e religioso locale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino