Catania, un anno dopo il primo trapianto di utero: «Adesso voglio essere madre»

Sta bene e tra settembre e ottobre proverà ad avere dei figli con la fecondazione assistita, con suoi ovuli che erano stati crioconservati prima dell'intervento....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sta bene e tra settembre e ottobre proverà ad avere dei figli con la fecondazione assistita, con suoi ovuli che erano stati crioconservati prima dell'intervento. È la donna siciliana di 30 anni che esattamente un anno fa è stata sottoposta al trapianto dell'utero nel Policlinico di Catania in collaborazione con l'azienda ospedaliera Cannizzaro. È stato il primo intervento in Italia del genere eseguito dai professori Pierfrancesco e Massimiliano Veroux, Paolo Scollo e Giuseppe Scibilia. La paziente, nata priva dell'utero a causa di una rara malattia congenita chiamata sindrome di Rokitansky, è in ottime condizioni di salute. «Sta benissimo ed è felice - spiega il prof. Scollo, direttore del reparto di Ginecologia e ostetricia del Cannizzaro conversando con l'agenzia Ansa - non ci sono stati fenomeni di rigetto. il ciclo è regolare e l'organo funziona al 100 per cento.

 

 

 

La tecnica

Adesso aspettiamo i prossimi mesi per avviare la tecnica della fecondazione assistita utilizzando degli ovociti della stessa paziente che avevamo prelevato e conservato, congelandoli, prima dell'intervento. Siamo molto soddisfatti del trapianto sia sotto il punto di vista chirurgico che immunologico. Siamo pronti per farne altri». «Sono felice e piena di speranza - conferma la 30enne siciliana - e auguro a tante donne di avere la mia stessa fortuna. Sto bene e adesso sono in attesa del passo successivo, il ricorso all'inseminazione assistita. Ma il mio pensiero va alla famiglia della donatrice, che non conosco, ma a cui penso tutti i giorni». La donna invita a «spingere per la donazione» perché «salva la vita delle persone». E sulla sua operazione spiega che «se non salva la vita però serve a completare la vita delle donne e serve anche a dare la vita». Ricorda «la gioia e la preoccupazione» per lo squillo del telefono a casa sua la sera, alle 20, in cui è arrivato il via libera dall'ospedale a Catania. Per il futuro non fa previsioni. «Voglio vivere step by step - aggiunge - e sarò felice comunque vada. Abbiamo fatto il primo passo, aspettiamo quello che seguirà. Vivo tutto col sorriso e con la fede: sorridevo quando sono entrata in sala operatoria, l'ho fatto uscendo e continuerò a farlo». È grata all'equipe che l'ha operata: «È la mia seconda famiglia - osserva - ogni volta che vado in ospedale mi sento a casa, a tutti i livelli».

 

 

Il protocollo per l'accesso è rigido, e non è praticabile alle donne che hanno più di 40 anni. C'è anche chi all'ultimo minuto rinuncia, come accaduto con una paziente che ha detto di no mentre saliva sull'aereo della Protezione civile che la doveva portare a Catania per il trapianto. Altri interventi non sono stati eseguiti per carenza adeguata di donazioni di organi. Al momento sono 14 le donne in lista di attesa a Catania, con richieste arrivate da diverse regioni italiane. Lo scorso anno la prima donatrice di utero fu una donna toscana di 37 anni, deceduta per un arresto cardiaco improvviso, che aveva espresso il consenso alla donazione e che in passato aveva avuto gravidanze terminate con parto naturale. La rete è coordinata dal Centro nazionale trapianti in collaborazione con i centri regionali di competenza.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino