Vento d'Oriente per l'haute couture parigina S/S 18 di Antonio Grimaldi

Vento d'Oriente per l'haute couture parigina S/S 18 di Antonio Grimaldi
La Cambogia e il fascino dei templi di Angkor Wat, dove la natura riprende possesso della bellezza che le appartiene, arrampicandosi sulle architetture in una fusione mistica. I...

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La Cambogia e il fascino dei templi di Angkor Wat, dove la natura riprende possesso della bellezza che le appartiene, arrampicandosi sulle architetture in una fusione mistica. I colori delle risaie e delle terrazze vietnamite, tra le luci delle lanterne di Hoi An, in un viaggio dalle sfumature oniriche ma al contempo realistiche. Lì, dove le Heroic Mothers of Vietnam scendevano al fronte con tutta la forza delle donne per difendere il loro territorio.


Per la collezione Couture spring-summer 2018, che sfila lunedì 22 gennaio alle ore 18 nella Salle Melpomène del Palais des Beaux Arts a Parigi, all'intero del calendario ufficiale dell'Haute Couture, Antonio Grimaldi si lascia ispirare dal vento d'Oriente pastellato di nuances accese in cui le divise militari diventanto un gioco di alta sartoria.
 
Una collezione «army» reinterpretata in chiave couture in cui la salopette, sorretta da bretelle di cristallo che svelano la schiena, e le camicie sono impreziosite con ricami in metallo platino che ricordano i gradi dei generali. La sahariana, reinterpretata e must in passerella, diventa abito da sera, robe manteau con ricami a filo effetto pendant tif sui tessuti intarsiati col tulle e bagnati dai cristalli. Shirt come long dress, portate anche sui pantaloni, con i colletti ricamati a mano.

Poi il gioco asimmetrico tra pannelli che si intrecciano e si trasformano in strascico tra i ricami in oro rosa. La palette cromatica spazia dal malva al glicine, passando per il beige e le sfumature del rosa effetto rame. Minicoat in chiffon doppiati con organza, abiti realizzati con il métissage di chiffon, crepe cady e duchesse in un contrasto materico e tattile,quasi scultoreo. Fino al plissé.


Tra macchie di colore che richiamano alla memoria le tele pittoriche di Paul Gauguin. La natura si riappropria della civiltà e del luogo sacro con il long dress finale dove rami come liane disegnano la silhouette e sbocciano sul corpo, avvolgendolo. Gioielli come spine o borchie e ispirati al bamboo sono firmati dal designer Bernard Delettrez.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino