In via dei Tribunali, chi va con una lente da riparare può trovare un negozio tra le pizzerie e gli avventori, i tavolini, la pescheria, i souvenir, le chiese, i porticati,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nei cassetti di mobili in legno scuro, altri laccati, altri rimediati chissà dove, non ci sono altri arnesi del mestiere ma riviste e libri. Uno su Totò, e una serie di foto, altra passione che accompagna quest'uomo. Sulle pareti ci sono Mina con Lucio Battisti, basta guardare in alto per incrociare Pino Daniele e, dietro gli occhiali esposti, le copertine di dischi che hanno fatto storia o almeno la sua. Nicola Di Bari, il cuore è uno zingaro, Village people, Peppino di Capri o una donna per amico. «Non mi sono sposato, non ho avuto il tempo», dice Cassitto con una certa amarezza o forse nostalgia, continuando a raccontare la sua avventura professionale, di tre amici al bar. Soci a Palazzo Venezia, «dove è stata portata e utilizzata da noi la prima macchina al Sud per l'antiriflesso», ricorda con entusiasmo mai pago. Lavoratore pulcino, uno degli ultimi in grado di sgrassare e lucidare la resina, restituire uno sguardo più lungo. Lo chiamano Leo perché capellone in gioventù: come il potere contestato e ricercato che, ieri come adesso, si può solo immaginare. Ma, da qui, tutto il resto si vede meglio: si può fissare un punto piccolo quanto un ago, e ingrandirlo in mezzo alla città. Quella di prima contiene Leo, mentre Antonio agguanta una vite e spinge verso fuori chi è entrato per riparare una lente. Senza chiedere compenso, rompe così il silenzio: «Ma no, è cosa di niente». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino