Guardare lontano oltre il Covid-19

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Non ci si ammala solo di Covid. Eppure, in tempi di pandemia pare che l'attenzione agli screening, e più in generale alla salute nel suo complesso, sia venuta meno. A guardare i dati presentati nell'ambito del Progressive Business Forum tenutosi in questi giorni a Milano, questo calo d'attenzione ha investito anche i problemi legati alla vista. L'indagine online di Fabiano Gruppo Editoriale, gestita dalla piattaforma Toluna (it.toluna.com), rivela che il 42 per cento degli intervistati si è posto il problema di come superare la difficoltà visiva per la lettura senza però informarsi. Al contrario, l'edizione 2020 del Forum che ha riunito gli addetti ai lavori si è caratterizzata proprio per la centralità dedicata a questi temi in una fase di cambiamenti nel nostro stile di vita e nella routine lavorativa, con particolare riferimento alla presbiopia e alla protezione oculare. Ma quali sono i principali difetti della vista? A spiegarlo è Luigi Mele, medico oculista dell'Università Vanvitelli. «Sono tre: astigmatismo, ipermetropia e miopia. E, per chi è ipermetrope, i sintomi della presbiopia si manifesteranno precocemente. Al contrario chi è miope avrà la soddisfazione di subire gli effetti della presbiopia con un certo ritardo. Dipende tutto dalla diversa modalità di messa a fuoco dell'occhio che contraddistingue senza eccezioni i due differenti gruppi». Stando ai dati, la pandemia ha impedito a oggi circa 8 milioni di visite specialistiche e 500mila interventi chirurgici salva-vista. Ma ciò che in questa fase molti sottovalutano è che i problemi sono aggravati dal lavoro cosiddetto agile perché si finisce per fissare a lungo lo schermo del pc e degli altri dispositivi digitali, mantenere per tante ore e con rare interruzioni una visione da vicino, generalmente a distanze inferiori a un metro.


Secondo l'indagine di Fabiano Editore, per effetto dell'emergenza sanitaria, rispetto a 6 mesi fa sono diventati più frequenti l'uso dei mobile device, la navigazione in Internet e la visione di contenuti di intrattenimento su dispositivi alternativi (tv, tablet, pc), oltre che videochiamate e chat. La maggior parte degli intervistati utilizza un solo laptop, un terzo del campione afferma di usare diversi device contemporaneamente.


Matteo Piovella è presidente della Società oftalmologica i1taliana. E avvisa: «Gli occhi hanno un processo di invecchiamento precoce, diverso da tutti gli altri organi del nostro corpo. Oggi abbiamo opportunità straordinarie come mai nella storia dell'oculistica ma si può perdere il bene prezioso della vista principalmente per mancanza di educazione sanitaria o difficoltà di accesso alle cure». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino