Appare subito chiaro che più di presente si parlerà di futuro. E prossimo. Di quello che è proprio dietro l'angolo. Agli studenti del Galileo Ferraris di...
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E in che misura la persona si inserisce in un processo così tecnologicamente avanzato? Quali sono i requisiti per entrare nel mondo aeronautico? La questione, posta dagli alunni Giuseppe Russo e Federica Cioffi, naturalmente interessa tutti. Sono quattro le parole che vengono spesso evocate durante l'incontro, e la prima suscita un pizzico di sorpresa: passione. Qui non si entra per rimediare comunque uno stipendio. «Non si può accedere solo per sbarcare il lunario, la premessa è la passione». Seguono competenza, rigore e creatività. L'assoluta competenza perché, si sottolinea con grande forza, ad essa è legata la sicurezza della persona. Il rigore perché qualunque pezzo deve passare con attenzione al vaglio della certificazione. La creatività perché bisogna progettare in maniera creativa: la tecnologia non deve mortificare la fantasia. Quali sono i profili professionali che si possono prendere in esame? chiedono Roberta Mele e Giovanni Tesone. Product Focal Point, Manufacturing Engineer, Chief Manufacturing Engineer, Quality Engineer, Production Supervisor e Material Planning. Nel primo caso si governa il processo di industrializzazione, si danno le linee guida tecnologiche, si monitorano gli indicatori di costo, la qualità e la consegna fino alla certificazione del prodotto. Il Manufacturing Engineer gestisce la centralina elettronica del motore mentre alla terza qualifica si chiede di contribuire a inventare il futuro dell'Avio Aero, a supportare la direzione nelle scelte strategiche quinquennali e a curare i rapporti con università e centri di ricerca. Le ultime tre figure si occupano rispettivamente di controllo qualità, supervisione della produzione e pianificazione dei fabbisogni di materiali.
Tutte qualifiche espresse in inglese. E allora l'inglese è indispensabile?, domandano Federica Cicatiello e Antonio Gargiulo. Certo, ma non solo: servono anche la capacità comunicativa e quella di essere brillanti, oltre a quella di saper affrontare le problematiche. Laureati o diplomati all'Avio Aero? Quali sono le basi di accesso? E la formazione? Salvatore D'Abundo e Ferdinando Pedone sembrano essere particolarmente interessati. Gli operatori diplomati, viene ricordato, rappresentano il 70-80 per cento e i laureati il 20-30. Nella valutazione delle domande conta anche il voto del diploma, la risposta alle domande tecniche e il modo di ragionare e di interfacciarsi. Un requisito, quest'ultimo, che si rivela molto importante quando bisogna affrontare e superare le problematiche che potrebbero presentarsi. Perché non bisogna mai perdere di vista l'obiettivo principale che è quello di garantire la sicurezza, essere certi che tutto funzioni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino