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Studiare l'impresa non significa soltanto immergersi nei complessi meccanismi che ne determinano la forza ma appropriarsi anche di tutti quei corollari che fanno da supporto e che sono di importanza imprescindibile. Non a caso all'istituto Curie i rappresentanti della Q8, che devono spiegare agli studenti come ci si debba interfacciare con le aziende, partono da una premessa ritenuta determinante: perseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Un'articolata strategia che ha dato vita alla redazione di un Bilancio di Sostenibilità che ha come scopo quello di fotografare i risultati conseguiti dalla società non solo in ambito economico ma anche in quello sociale e ambientale. In questa particolare cattedra troviamo Marco Cappuccio, manager Depositi Napoli; Luigi Perna e Domenico Esposito rispettivamente responsabile e coordinatore del Settore Operazioni. Subito un dato rivelatore delle dimensioni dell'azienda: sono oltre 2.800 gli impianti di carburante distribuiti su tutto il territorio nazionale e che, si fa rilevare, ha proprio a Napoli il cuore logistico delle operazioni. Un deposito considerato di basilare rilievo che garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti di energia in tutto il Sud Italia. Per aver un'idea dell'importanza del polo napoletano basti pensare che in caso di emergenza o di crisi energetica per i rifornimenti del sistema paese, qui c'è la disponibilità di parte delle scorte strategiche nazionali di prodotti petroliferi. Grazie alla sua imponente capacità logistica copre il 60 per cento della propria domanda totale di mercato. Rappresenta anche uno snodo fondamentale per i competitors: il 75 per cento degli scambi, infatti, viene effettuato a Napoli.
Ma seguiamo il viaggio del carburante che inizia con l'arrivo delle navi al porto di Napoli, le quali attraccano alla Darsena Petroli dove affluiscono anche altre aziende petrolifere.
Ancora grandi numeri: il sistema di oleodotti è costituito da circa 27 linee che consentono al carburante di arrivare nei due depositi per lo stoccaggio e la caricazione di prodotti bianchi (benzina, gasolio, jet fuel destinato agli aerei e biodiesel) e neri (olio combustibile e bunker per le navi). Un impianto sorvegliato e dotato di un complesso antincendio, di sensori e rilevatori. Infine, l'innovazione come filo conduttore: tecnologie innovative, automazione, controlli costanti per la sicurezza e la tutela ambientale. Anche nel deposito di via Nuova delle Brecce con i sistemi più avanzati si possono verificare sempre e in tempo reale tutte le infrastrutture del deposito: serbatoi, linee e baie di carico. Una vera unicità, si fa rilevare, sul piano nazionale: 26 pensiline con operazioni automatizzate da cui vengono caricati i prodotti destinati agli impianti di carburante per un raggio di 200 chilometri per circa 3miliardi di litri di prodotti erogati.
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