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«I dati sono diventati il nuovo petrolio». Non hanno dubbi i dirigenti della Schneider Electric: l'information tecnology non è il futuro ma il presente. Oggi più che mai, le aziende ad ogni livello hanno necessità assoluta di aggiornare i loro processi produttivi, la comunicazione, l'interscambio di dati. Ed è proprio questo il ruolo della multinazionale che produce e propone prodotti per la gestione elettrica, sistemi automatici e soluzioni finalizzate a queste attività. Durante l'incontro-docenza con i giovani studenti dell'Istituto tecnico Righi di Fuorigrotta sono emersi molti punti importanti riguardo la gestione globale dei dati. Presenti i dirigenti della società, Roberto D'Annibale e Vincenzo Spagnoletti, gli studenti e le studentesse della 5A e 5C dell'istituto tecnico, la docente Rosa Vitolo, la dirigente Giovanna Martano e i responsabili dell'Unione Industriale di Napoli Libera D'Angelo e Bruno Bisogni. «È importante capire la transizione tecnologica per comprendere i nuovi mestieri e le professionalità che questo nuovo passaggio richiede. Negli ultimi anni si sta avendo un accelerazione molto forte in questo senso - spiega Spagnoletti - I nuovi dispositivi sono sempre più connessi ad internet e generano una grossa quantità di dati. Oggi al mondo siamo 7 miliardi e più, i telefoni oltre 5 miliardi, gli utilizzatori di internet sono oltre 4 miliardi e la popolazione attiva sui social superiore ai 4 miliardi. Quasi la totalità degli utilizzatori di internet ha una account sui social. Tutto questo genera una quantità pazzesca di dati. Ed è per questo che abbiamo bisogno dei data center che sono il cuore dell'elaborazione. Intorno a noi c'è quindi un'esplosione di dispositivi intelligenti».
Il ruolo della multinazionale è proprio questo: progettare il progresso tecnologico e pianificare le strutture di supporto per valorizzare il business dei clienti.
Alla domanda di Domenico De Rosa sul piano per il disaster recovery, gli attacchi informatici e le soluzioni utilizzate Spagnoletti ha risposto: «Avendo quasi tutti un cloud è chiaro che la parte del disaster recovery dipende proprio da questo supporto. Sono essi stessi che vanno a fare il salvataggio e il relativo ripristino». Francesco Paduano fa invece una domanda sulla possibilità di raggruppare gli asset intelligenti su una piattaforma virtuale. «Abbiamo dei data center di nostra proprietà e tutto quello che noi realizziamo nei data center è virtualizzato. Siamo in grado di far comunicare la parte fisica con la parte virtuale». Felice Casser chiede se la società ha dei Data Center e che sistema di sicurezza viene utilizzato. «L'attenzione sui temi della sicurezza - spiega il dirigente - è molto alta. Siamo i primi a garantire, con le nostre apparecchiature, soluzioni che sono in linea con le nuove normative della cyber security. Siamo noi stessi che aiutiamo i clienti a combattere gli attacchi».
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