Schneider, idee hi tech
per i mestieri del futuro

Schneider, idee hi tech per i mestieri del futuro
Venerdì 7 Maggio 2021, 09:00
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«I dati sono diventati il nuovo petrolio». Non hanno dubbi i dirigenti della Schneider Electric: l'information tecnology non è il futuro ma il presente. Oggi più che mai, le aziende ad ogni livello hanno necessità assoluta di aggiornare i loro processi produttivi, la comunicazione, l'interscambio di dati. Ed è proprio questo il ruolo della multinazionale che produce e propone prodotti per la gestione elettrica, sistemi automatici e soluzioni finalizzate a queste attività. Durante l'incontro-docenza con i giovani studenti dell'Istituto tecnico Righi di Fuorigrotta sono emersi molti punti importanti riguardo la gestione globale dei dati. Presenti i dirigenti della società, Roberto D'Annibale e Vincenzo Spagnoletti, gli studenti e le studentesse della 5A e 5C dell'istituto tecnico, la docente Rosa Vitolo, la dirigente Giovanna Martano e i responsabili dell'Unione Industriale di Napoli Libera D'Angelo e Bruno Bisogni. «È importante capire la transizione tecnologica per comprendere i nuovi mestieri e le professionalità che questo nuovo passaggio richiede. Negli ultimi anni si sta avendo un accelerazione molto forte in questo senso - spiega Spagnoletti - I nuovi dispositivi sono sempre più connessi ad internet e generano una grossa quantità di dati. Oggi al mondo siamo 7 miliardi e più, i telefoni oltre 5 miliardi, gli utilizzatori di internet sono oltre 4 miliardi e la popolazione attiva sui social superiore ai 4 miliardi. Quasi la totalità degli utilizzatori di internet ha una account sui social. Tutto questo genera una quantità pazzesca di dati. Ed è per questo che abbiamo bisogno dei data center che sono il cuore dell'elaborazione. Intorno a noi c'è quindi un'esplosione di dispositivi intelligenti».

Il ruolo della multinazionale è proprio questo: progettare il progresso tecnologico e pianificare le strutture di supporto per valorizzare il business dei clienti. Gli studenti hanno poi avuto la possibilità di porre delle domande ai dirigenti, mostrando grande interesse e partecipazione. Angelo Pinto ha posto una domanda circa la rete interna, il wi-fi e il collegamento con le altre sedi. «Abbiamo - ha spiegato Spagnoletti - delle reti interne: per una questione di sicurezza ci sono diverse reti locali e siamo ampiamente interconnessi con reti geografiche di altre zone. C'è una sorta di tunnel tra le varie sedi sparse in tutto il mondo e ci colleghiamo attraverso siti sicuri. Utilizziamo ovviamente un cloud e il wifi perché abbiamo tanti dispositivi mobili». Simone Bonaduce invece ha posto un quesito circa il salvataggio dei file, la tecnica utilizzata, e il backup. ha risposto Spagnoletti: «Abbiamo tanti cloud, dove è possibile memorizzare, tramite cartelle e file, tutti i dati che vogliamo condividere con colleghi e i clienti. Utilizziamo anche hard disk esterni perché, in generale, è buona norma fare una copia dei dati, in modo da salvare anche tutte le applicazioni e il sistema operativo». Umberto Schiano di Cola invece ha posto una domanda relativa al rilevamento attivo e in tempo reale delle minacce e delle anomalie. «Non si possono collegare dispositivi senza il rispetto della policy aziendale. Tutti gli oggetti connessi devono essere riconosciuti e autorizzati. Devono inoltre avere caratteristiche minime per soddisfare l'integrità delle informazioni. Abbiamo tutti un antivirus che si installa sui vari supporti. Va preservata la sicurezza aziendale prima di tutto», ha spiegato il dirigente.

Alla domanda di Domenico De Rosa sul piano per il disaster recovery, gli attacchi informatici e le soluzioni utilizzate Spagnoletti ha risposto: «Avendo quasi tutti un cloud è chiaro che la parte del disaster recovery dipende proprio da questo supporto. Sono essi stessi che vanno a fare il salvataggio e il relativo ripristino». Francesco Paduano fa invece una domanda sulla possibilità di raggruppare gli asset intelligenti su una piattaforma virtuale. «Abbiamo dei data center di nostra proprietà e tutto quello che noi realizziamo nei data center è virtualizzato. Siamo in grado di far comunicare la parte fisica con la parte virtuale». Felice Casser chiede se la società ha dei Data Center e che sistema di sicurezza viene utilizzato. «L'attenzione sui temi della sicurezza - spiega il dirigente - è molto alta. Siamo i primi a garantire, con le nostre apparecchiature, soluzioni che sono in linea con le nuove normative della cyber security. Siamo noi stessi che aiutiamo i clienti a combattere gli attacchi». 

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