Un inedito progetto collettivo per rileggere una delle più drammatiche pagine di cronaca dello scorso anno, riflettere su una delle più urgenti emergenze umanitarie...
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L’opera collettiva, realizzata con il contributo di 54 giornalisti del territorio, prende spunto dal più drammatico sbarco registrato nel capoluogo campano lo scorso anno, quello dei cadaveri di 26 giovani nigeriane, recuperati in mare aperto tra la Libia e l’Italia e approdati a Salerno il 5 novembre 2017 a bordo della nave Cantabria.
Abbandonata per un attimo la logica della cronaca, i giornalisti salernitani hanno idealmente adottato le 26 ragazze morte annegate per provare a dar loro “nuova vita” e consegnare, con la forza delle proprie penne, i loro immaginari sogni o pensieri. Sul palco, ventisei giornaliste salernitane presteranno la voce ai monologhi scritti da altrettante firme, tra colleghe e colleghi. Filo conduttore dello spettacolo, tra una lettura e l’altra, il monologo di una madre che racconterà il “viaggio” della figlia dal suo particolare punto di vista, mentre il testamento ideale dell’opera è affidato, sul finale, alla “voce della giustizia”, gentilmente prestata sul palco da Matteo Casale, già Presidente della Corte di Appello di Salerno. Ad accompagnare le letture 10 danzatori – Antonello Apicella, Cristian Cianciulli, Daniele Sessa, Dario Ferrara, Gea Faye, Giorgio Loffredo, Nicol Memoli, Nunzia Prisco, Pierfrancesco Vicinanza, Sara Mazzamurro, Simone Liguori, Vincenzo Barletta.
L’opera è il frutto della collaborazione gratuita di Carla Avarista (consulenza teatrale), Annarita Pasculli (coreografie), Annalisa Di Matteo (aiuto coreografa), Antonella Iannone (consulenza artistica), Max Maffia (musiche originali), Max Maffia & The Empty Daybox (formazione in scena), Danilo Gloriante (violino), Lamin Ceesay (voce).
L’immagine scelta per presentare l’iniziativa è stata gentilmente messa a disposizione dall’artista Olga Marciano ed è tratta dal suo dipinto "Safiya" (olio su tela, cm 200x180 - 2017); il progetto grafico è di Enzo Figliolia.
La scelta della data dell’8 marzo per la messa in scena dell’opera non è casuale: obiettivo della serata è raccogliere fondi a sostegno dello Sportello di Ascolto - Centro Antiviolenza di Genere “Artemisia”, ubicato al Pronto Soccorso del Plesso Ruggi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno.
La serata avrà inizio alle ore 21. L’accesso è a inviti e su prenotazione, scrivendo una mail all’indirizzo 26comeinmarecosiinterra@gmail.com. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino