«I giovani cuochi italiani, che peraltro sono richiestissimi all'estero, meritano di poter studiare in strutture all'avanguardia». Parola di Alessandro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma c’è spazio anche per parlare del suo programma di maggior successo (4 Ristoranti, in onda su Sky Uno) e su quel «Cuochi d’Italia» (preserale di Tv8) che sta conquistando sempre più ampie fasce di pubblico: «Quattro ristoranti è un grande gioco di squadra. In ogni stagione cerchiamo di dare qualcosa in più non solo nel meccanismo del gioco, ma anche sul piano tecnico. L'importante è ricordare che è un gioco: non premiamo il 'miglior ristorante' in assoluto del territorio. Lasciamo che i ristoratori giochino liberamente, poi si scannano tra loro. Cuochi d’Italia? Stiamo girando le nuove puntate. Mi piaceva l'idea di far vedere piatti e materie prime, far scoprire i trucchi e le storie di chi fa questo mestiere con fatica».
E la passione per la cucina divenuta, poi, un lavoro? «Mio padre Luigi era una buona forchetta, mamma (l'attrice Barbara Bouchet ndr) un po' meno, ma la domenica la passavo con lui ai fornelli a imparare i segreti della cucina napoletana. Fai ciò che ti rende felice: se sei felice tu siamo felici anche noi. Me lo hanno sempre detto i miei genitori, con lungimiranza. Cucinare poi è divertente: giochi con gli ingredienti, dai sfogo alla creatività. Noi cuochi restiamo bambini per sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino