Un musical su Amy Winehouse, il papà: «In lei c’era molto di più che droga e alcol»

Amy Winehouse (Ansa/Epa)
La straordinaria esistenza di Amy Winehouse potrebbe presto finire al centro di un musical. Un musical dove a farla da padrone dovrebbero essere, anche e soprattutto, le...

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La straordinaria esistenza di Amy Winehouse potrebbe presto finire al centro di un musical. Un musical dove a farla da padrone dovrebbero essere, anche e soprattutto, le bellissime canzoni dell’indimenticabile interprete britannica, scomparsa a soli 27 anni nel luglio del 2011 probabilmente a causa di un’intossicazione da alcol.

 
Al progetto sta lavorando alacremente il papà di Amy, il signor Mitch Winehouse, che ne ha parlato, tra speranze, in un’intervista al Sun. «Se ne sta discutendo per un prossimo futuro. È qualcosa che mi piacerebbe accadesse e ho già detto che sarei molto felice se prendesse piede”, ha spiegato l’uomo, che poi ha aggiunto: «Sarebbe per il West End (zona di Londra famosa per i suoi teatri n.d.r.). Noi vogliamo fare qualcosa che ricordi Amy per quel che veramente era, in lei c’era molto di più che la droga e l’alcol. Vogliamo fare qualcosa di positivo per ricordare come Amy riuscì a sviluppare la sua musica».

Considerata una delle maggiori esponenti del soul bianco, prima della tragica e prematura scomparsa, la Winehouse fu travolta da un successo planetario ottenuto grazie alla pubblicazione, nel 2007, di Back to Black, album che conteneva hit mondiali del calibro di Rehab e Love Is a Losing Game.

A travolgere in vita la talentuosa interprete, però, purtroppo, furono anche gravi problemi legati a droga, alcol e disordini alimentari, gli stessi che, spesso e volentieri, facevano chiacchierare curiosi e giornalisti. «Quello che non si è mai sentito - ha affermato polemicamente Mitch Winehouse - è che, al momento della morte, mia figlia aveva smesso di assumere droghe da tre anni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino