Bruce Springsteen a Ferrara nonostante l'alluvione: pioggia di critiche sul Boss

in caso di slittamento lo show non si sarebbe potuto recuperare quest'anno, ma nel 2024 o forse addirittura nel 2025

Bruce Springsteen a Ferrara
«Io e i ragazzi sappiamo benissimo che i fan fanno molti sacrifici per venire a vederci, per questo ogni sera cerchiamo di regalare il miglior show della loro vita»,...

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«Io e i ragazzi sappiamo benissimo che i fan fanno molti sacrifici per venire a vederci, per questo ogni sera cerchiamo di regalare il miglior show della loro vita», dice Bruce Springsteen entrando con tutti e due i piedi in quel culto celebrato ieri sera davanti ai 50 mila del Parco Urbano Giorgio Bassani di Ferrara nella prima tappa italiana del tour che domenica lo vedrà esibirsi al Circo Massimo di Roma e il 25 luglio al Prato della Gerascia all'Autodromo di Monza. Le drammatiche condizioni in cui versa l'Emilia-Romagna devastata dalle inondazioni degli ultimi giorni, l'hanno messo davanti alla scelta cruciale se rinunciare allo show, scatenando nei fan la più feroce delle delusioni, o andare in scena comunque, accollandosi tutte le polemiche del caso, visto che in tanti gli hanno chiesto di rinunciare.

Alla fine l'artista di The River ha scelto il palco (fra il pubblico Checco Zalone, Roberto Baggio, Massimo Ambrosini), iniziando a cantare con No surrender, Prove it all night, Kitty's back, ma non riuscendo a evitare che, davanti all'immane tragedia di migliaia di italiani, l'immagine del rocker senza macchia e senza paura - autore di How can a poor man stand such times and live, dedicata nel 2005 ai cittadini di New Orleans devastata dell'uragano Katrina - uscisse offuscata. Sul web si sono moltiplicate le richieste di annullare il concerto, di rinviarlo per le difficoltà logistiche ma anche in segno di solidarietà con il territorio martoriato dall'alluvione. Alcuni hanno scelto di rimettere in vendita il biglietto, rinunciando al concerto, altri hanno chiesto al Boss almeno un segnale di sostegno alle zone più colpite, come il lancio di una raccolta fondi per gli sfollati.

«Non siamo insensibili», ha assicurato il sindaco ferrarese Alan Fabbri, ma «vista l'enorme complessità dello spettacolo, che ha coinvolto migliaia di lavoratori e migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d'albergo per diversi giorni, non poteva prevedere rinvii o annullamenti».

Sulla stessa linea Claudio Trotta, promoter italiano del Boss con la sua Barley Arts. «Chi deve prendere decisioni deve considerare angolazioni di tutti i generi, motivazioni, persone, lavoro, sicurezza, emozioni e passioni, i pro e i contro e tanti altri fattori; io l'ho fatto», ha detto.

«Per chi pensa sia solo un business, come è stato scritto, faccio presente che la mia società ha pagato un'onerosa assicurazione che poteva già essere attivata coprendo i costi, e la decisione potevamo prenderla anche la settimana scorsa quando siamo stati sommersi da più di 500 millimetri di acqua in pochi giorni e anche l'assicurazione si era resa conto della criticità della situazione». 

Ma alla fine, d'intesa con le istituzioni e «gli americani» s'è deciso di andare in scena, anche perché in caso di slittamento lo show non si sarebbe potuto recuperare quest'anno, ma nel 2024 o forse addirittura nel 2025.

«Il nostro è il Paese più serio al mondo nel rispetto delle regole di sicurezza e la commissione di vigilanza prima di concedere il suo nulla osta ha esaminato ogni aspetto organizzativo. Dalla prevendita sappiamo che il numero di spettatori che hanno acquistato il biglietto nelle zone più colpite, ovvero le provincie di Cesena e Forlì erano circa 1.400. Se non sono riusciti a venire, una volta verificato l'effettivo impedimento, gli offriremo di assistere ai concerti di Roma o di Monza. Oppure, in alternativa, gli riconosceremo un voucher per i nostri concerti o il rimborso del biglietto».

In serata, però, la Regione Emilia-Romagna, attraverso la vicepresidente delegata alla Protezione civile Irene Priolo, ha manifestato al Prefetto e al sindaco di Ferrara «la sorpresa della scelta di tenere comunque il concerto e di richiedere l'attivazione del volontariato di Protezione Civile, stante la gravissima emergenza regionale».

Lo ha fatto sapere, con una nota, la Regione stessa. «La decisione di tenere o meno il concerto di Ferrara - dice Priolo - non compete alla Regione, né al Commissario per la gestione dell'emergenza in corso, ma al Comune di Ferrara, che ha autonomamente scelto di confermare l'evento». Priolo fa sapere di aver negato la disponibilità di impiegare per il concerto mezzi e uomini della Protezione Civile che non siano volontari comunali, escludendo in ogni caso tutti coloro che dispongano di professionalità funzionali.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino