La musica non si ferma anche in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo. E sfrutta tutte le nuove tecnologie per superare l’isolamento forzato a cui sono...
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Così dalla trap al neomelodico, passando per il cantautorato, sono diversi gli artisti che nelle ultime settimane hanno lanciando in Rete canzoni che, quando non trattano direttamente il tema Covid-19, sono comunque un modo per raccogliere fondi a sostegno delle strutture sanitarie o per raccontare il disagio di restare chiusi in casa per un tempo prolungato. Un disagio che, per esempio, vivono i giovani innamorati, che in questi giorni devono limitarsi ai contatti virtuali, ma che sognano il momento in cui non ci sarà più l’obbligo di stare lontano per tornare ad abbracciarsi. Ed è proprio quello che canta il giovane rapper di Torre Annunziata, Joseba, in Amore Covid-19 freestyle: la voglia d’incontrarsi frenata dalla consapevolezza che uscendo da casa si metterebbe in pericolo la propria vita e quella dei propri cari.
È un rap freestyle anche quello proposto dal 15enne Plug, che con Stateve a casa esorta i ragazzi a seguire le regole dettate dal governo e a non uscire, mettendo da parte l’egoismo.
Da due rapper giovani a uno più navigato come Lucariello, che con la canzone Che cos’è non si occupa direttamente del virus, ma omaggia la città dov’è cresciuto e di cui ha raccontato gioie e dolori in chiave rap prima di tanti altri. E nel videoclip che accompagna il brano ci sono comunque diversi richiami ai giorni terribili che stanno vivendo i napoletani. I proventi del brano, poi, saranno devoluti all’ospedale Cotugno di Napoli.
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Il Mattino