La Civello: un'«Eclipse» tra jazz e Brasile | Video

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Un grande patrimonio di esperienze, di curiosità, di incontri fanno di Chiara Civello un'artista internazionale e anche imprevedibile: dopo collaborazioni da far...

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Un grande patrimonio di esperienze, di curiosità, di incontri fanno di Chiara Civello un'artista internazionale e anche imprevedibile: dopo collaborazioni da far tremare i polsi (Burt Bacharach, Pino Daniele, Gilberto Gil e Chico Buarque», eccola al nuovo album, «Eclipse», che presenterà alle 18 alla Feltrinelli di piazza dei Martiri.

Nelle dodici tracce prodotte da Marc Collin (Nouvelle Vague) e registrate tra Parigi, Bari e Rio de Janeiro, Chiara tocca e sceglie ingredienti suggestivi, con diversi inediti, che portano ad esempio la firma di Francesco Bianconi e Cristina Donà, ma pescando nel repertorio brillante e sterminato della canzone italiana di qualità dove a fronte di un brano celeberrimo, «Parole, parole», troviamo anche «Eclisse twist» (coautore Michelangelo Antonioni, interpretata in origine da Mina), «Quello che conta» (di Ennio Morricone e Luciano Salce, composta per la colonna sonora del film «La cuccagna», di cui Luigi Tenco fu anche attore), «Amore amore amore» (di Piero Piccioni e Alberto Sordi).
 

Un repertorio stuzzicante: «Il mio precedente lavoro, Canzoni del 2014, si basava tutto su cover, anche piuttosto famose e volevo diversificare proponendo molte cose nuove. Ma io nel frattempo aveva trovato, ascoltato e catalogato pezzi anche strani, che mi piace scovare e magari cantare con gli amici», spiega lei: «Qualcosa è finita nel cd, con un'operazione che abbiamo discusso a lungo: insieme a Collin volevamo dare un'impronta, un mood che potesse dare una sensazione sonora in equilibrio tra il jazz, il Brasile e tutto quello che amo, elettronica compresa. L'elemento cinematografico mi affascina tantissimo e molte scelte sono proprio partite da lì».

«Alle spalle ho tante cose belle e importanti», continua la Civello, «e ho pensato di continuare nelle collaborazioni, coinvolgendo musicisti brasiliani, francesi e naturalmente italiani, tenendo sempre presente quanto possano essere ricchi e preziosi gli scambi. Tra questo, uno abbastanza particolare è andato in porto con Cristina Donà: un rapporto tutto epistolare, ancora non ci siamo conosciute di persona. Per corrispondenza o al telefono è nata così To be wild, una dichiarazione totale di libertà, creativa, sentimentale e, appunto, anche nel comporre».


Con una formazione asciutta, in trio, Chiara presenterà il suo disco in una prima serie di concerti con tappa il 5 maggio a Napoli, Basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli, cui seguirà un più fitto calendario estivo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino