MILANO – “Ero carichissima, l’idea di partire mi faceva impazzire. All’Isola ero la piccolina del gruppo, mi si sono affezionati subito e ho...
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“Un giorno sull’Isola vale come se ne fossero tre. Ho pensato tanto e, alla fine, mi sono resa conto che per me fosse solo una cosa in più – ha raccontato in un’intervista a “Vanity Fair” - ci tenevo davvero a riabbracciare i miei cari. Ho scelto di tornare a casa perché la mia famiglia e il mio ragazzo sono più importanti di tutto il resto. Mi rendo conto che molte ragazze di 19 anni si sarebbero comportate diversamente, ma io sono fatta così. Sono un po’ particolare”.
La lontananza le ha giocato un brutto scherzo (“Sì, ho viaggiato tanto, soprattutto per lavoro, ma ho sempre mantenuto i contatti con loro. Abito ancora con i miei, potrei trasferirmi in una casa da sola, ma non lo faccio perché preferisco stare con loro, sentirli con me. Non sono insicura, solo che non voglio stare separata”), mentre le privazioni non erano un problema: “Non più di tanto. Ero consapevole del tempo avverso e che il cibo sarebbe stato poco. La scelta l’ho presa solo per la mancanza dei miei affetti. Volevo solo tornare da loro in quel momento e così ho fatto”.
Con i colleghi naufraghi aveva instaurato un buon rapporto: “Molto bene, mi sono sembrate tutte brave persone. Ho legato tantissimo con Giucas perché, nonostante fosse un adulto, lo sentivo molto vicino a me. È bello vedere una persona più grande che voglia mettersi in gioco, e poi mi faceva molto ridere. E poi ho anche legato con Bianca, che vedevo un po’ come una sorella maggiore che mi dava consigli. Abbiamo passato solo quattro giorni insieme, ma sono bastati per unirci”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino