Paul McCartney a Napoli, c'è la causa del Codacons contro gli organizzatori

Paul McCartney a Napoli, c'è la causa del Codacons contro gli organizzatori
Parte la prima causa italiana contro i mancati rimborsi dei concerti annullati a seguito dell'emergenza coronavirus. A presentarla il Codacons, che sta ultimando le carte per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Parte la prima causa italiana contro i mancati rimborsi dei concerti annullati a seguito dell'emergenza coronavirus. A presentarla il Codacons, che sta ultimando le carte per citare formalmente in giudizio la Di and G. srl, società organizzatrice dei concerti di Paul McCartney che avrebbero dovuto tenersi il 10 giugno a Napoli in Piazza Del Plebiscito e il 13 giugno a Lucca per il Summer Festival.


LEGGI ANCHE McCartney bacchetta l'Italia: «Scandaloso non rimborsare biglietti»

«L'associazione, che rappresenta in Italia tutti gli spettatori beffati dalla truffa legalizzata del voucher come unica forma di rimborso di eventi annullati- ha deciso di ricorrere al Tribunale di Napoli intentando la prima causa per conto di centinaia di utenti che hanno speso soldi per il concerto, ritenuto dagli appassionati di musica un evento unico e irripetibile, e che si ritrovano ora obbligati ad utilizzare voucher sostitutivi da usare per spettacoli verso cui non nutrono alcun interesse», spiega il Codacons.

 
L'atto di citazione predisposto dagli avvocati Giuseppe Ursini e Domenico Terracino del Codacons contro la D'Alessandro e Galli si fonda in primo luogo «sull'art. 1463 c.c. che prevede come, nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non possa chiedere la controprestazione, e debba restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell'indebito».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino