La cam nella stanza di Clementino è accesa, la madre passa per spolverare, poi si siede alla scrivania, fa partire la base e comincia a rappare. E le strofe cadenzate,...
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Un teatrino messo su da Clemente Maccaro da Avellino, con la complicità di mamma Tina, per strappare un sorriso ai fan che lo seguono sui social network. Ma soprattutto per ribadire un concetto fondamentale in questi giorni in cui l’intera umanità lotta contro la pandemia scatenata dalla diffusione del nuovo virus influenzale: bisogna restare a casa per spezzare la catena del contagio da Covid-19. E da questo punto di vista il ruolo degli artisti come Clementino è molto importante, perché si rivolgono agli adolescenti e ai giovani, la fascia di popolazione che fa più fatica a restare a casa. Perciò registrare che la breve clip, pubblicata ieri sulla pagina Facebook del rapper, abbia ottenuto in poco più di 24 ore quasi 10mila condivisioni fa ben sperare che il messaggio stia arrivando ai ragazzi: «Stammece a casa e accerimme ‘stu C-O-V».
Ma a giudicare dai commenti a strappare applausi e consensi è proprio la mamma-rapper: «Spacca di più tua madre di molti rapper della scena, grande Iena», scrive Alessio. E Carmine decreta il vincitore della sfida tra mamma e figlio: «Vabbè Clemè, c’hai provato, ma ‘a mamma è sempe ‘a mamma. Ha vinto lei!». E Peppe propone: «Clementí fai una canzone con tua mamma, uscirà una bomba».
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Da quando è esplosa l’emergenza coronavirus, Clementino è uno dei tanti artisti che stanno usando assiduamente i social network per far comprendere ai propri fan la pericolosità della situazione e intrattenerli con dei live da casa trasmessi con dirette Facebook e Instagram. Un utilizzo positivo dei nuovi media, che in quest’occasione si stanno rivelando un’ottima soluzione per rendere meno pesante l’isolamento fisico, favorendo la comunicazione a distanza tra le persone, che in questo modo si sentono meno sole. Se poi possono restare anche in contatto con i loro beniamini, l’isolamento forzato e prolungato fa ancora meno male. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino