Da Portici a Kuopio, musica made in Finland sotto il segno di Rino Gaetano

«La grande bellezza dell'Italia si vede, sì, ma da turista»

Il cantante Roberto Nucci
La musica rompe i confini... quando la si può fare. E in Finlandia ci sono porte aperte agli artisti. Anche se sono italiani. Anche se cantano in italiano. Anche se si...

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La musica rompe i confini... quando la si può fare. E in Finlandia ci sono porte aperte agli artisti. Anche se sono italiani. Anche se cantano in italiano. Anche se si ispirano a un genere assai lontano da quelli scandinavi come quello di Rino Gaetano. E da Portici a Kuopio, con biglietto di sola andata, Roberto Nucci ha riscoperto la sua vena artistica arrivando a pubblicare un album che guarda al passato ma parla al futuro.

Istrionico, cabarettista, attore, Roberto, oggi 52enne, da giovane aveva tentato di dare sfogo alla sua vena più creativa arrivando perfino in televisione, al Maurizio Costanzo Show, dove interpretava la reincarnazione di Van Gogh o Dalì. L'effimero dello schermo e la difficoltà a trovare una strada come artista lo avevano presto portato ad abbandonare i sogni per trasferirsi in Finlandia con un paio di ristoranti aperti con il fratello.

Ma l'arte è l'arte. E lassù, in Scandinavia, la rispettano davvero. Così, tornata prepotente la vena musicale, Roberto (con nome d'arte Bucolico) ha ripreso il pianoforte. «In Finlandia - racconta - sostengono gli artisti. Così ho potuto prendere un anno di aspettativa retribuita dal mio lavoro. E poi mettono a disposizione gratuitamente studi di registrazione e strumenti (d'altra parte qui esistono biblioteche di residenza in ogni quartiere). Grazie ad una rete di appassionati, ho perfino potuto girare i video sempre senza spese. Così ci si può dedicare davvero alla musica, in Italia non sarebbe stato possibile».

E nel segno di Rino Gaetano, Roberto ha cominciato a produrre. Prima in italiano, ora anche in finlandese. «In Italia - conclude - torno ogni tanto, ma mi sento un pesce fuor d'acqua, per fortuna vengo per andare a mare. La grande bellezza dell'Italia si vede, sì, ma da turista».

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Il Mattino