Don Chisciotte della Pignasecca, anteprima nazionale al Lendi

Don Chisciotte della Pignasecca, anteprima nazionale al Lendi
Al Teatro Lendi, in via A. Volta 176 (Strada provinciale Grumo Nevano-Sant’Arpino), arriva, in anteprima nazionale, “Don Chisciotte” con Peppe Barra e Nando...

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Al Teatro Lendi, in via A. Volta 176 (Strada provinciale Grumo Nevano-Sant’Arpino), arriva, in anteprima nazionale, “Don Chisciotte” con Peppe Barra e Nando Paone. Lo spettacolo, curato nell’adattamento dallo scrittore Maurizio de Giovanni e nella regia da Alessandro Maggi, sarà in scena dal 24 gennaio, alle 21 (in replica 25 e 26 gennaio, alle 21). Musiche di Patrizio Trampetti. Scene e costumi Marta Crisoli Malatesta. Pietra miliare del romanzo moderno, il capolavoro della letteratura mondiale di Miguel de Cervantes, “Don Chisciotte”, nella riscrittura di Maurizio de Giovanni, già autore di numerosi racconti e romanzi e padre del commissario Lojacono de “I bastardi di Pizzofalcone”, vede gli esplosivi ed eclettici Nando Paone e Peppe Barra nei panni del bizzarro hidalgo spagnolo e del suo fido scudiero Sancho.


Un viaggio inconsueto, ironico e profondo, alla ricerca di un’identità posseduta e ogni volta riscoperta nell’immaginario del romantico e nobile principio del bene contro il male, combattuto ad ogni costo, a colpi di duro sarcasmo e disarmante coraggio. È la bizzarra impresa dell’eroe “senza macchia e senza paura” che, fedele alla sua incontrastata passione per la lettura che lo ha indotto alla follia, si decide a rivivere di persona tutte le gesta eroiche che la letteratura gli ha suggerito. Accompagnato da Sancho, concreto e pragmatico personaggio che egli designa suo compagno di avventure, intraprende un viaggio di passione e idealismo in cui utopia e realtà rappresentano i confini di un mondo tragico e comico al tempo stesso, grottesco, folle e appassionato. Nel caotico, dolorante, esilarante e fecondo scenario di un secondo dopoguerra, immaginato dalla penna di Maurizio de Giovanni, i personaggi muovono i loro passi, riflettono sulle proprie realtà, si configurano come presenze salvifiche di un incontrastato mondo marcio, in un gioco di immaginazione e roboante creatività. Di forte visione evocativa e ricca di suggestioni, lo spettacolo si propone come una sottile inchiesta che conduce acutamente ad una riflessione su sé stessi e sul mondo tout court, attraversato, ieri come domani, da perenni e universali controversie che, in ogni epoca, si fanno specchio della società contemporanea.
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Il Mattino