VENEZIA - Il Leone d'oro si è messo «on the road». A Venezia trionfa come da pronostico «Nomadland», il film della regista di origine cinese...
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Nella Mostra della ripartenza molti autori sono rimasti a casa, bloccati dalle misure precauzionali anti-Covid. Mandano un videomessaggio da un van a Pasadena la regista e la star di «Nomadland» dedicando il Leone ai nomadi d'America («ogni respiro di ciascuno di loro fa parte del film»), e la stessa cosa fanno da Tokyo il Leone d'argento per la regia Kiyoshi Kurosawa (per «Wife of a spy»), da Mumbai il regista Chitanya Tamhane, premiato per la sceneggiatura di «The disciple», dall'Iran il giovane e commovente ex bambino di strada Rouhollah Zamani, premio Mastroianni, e il regista Bahrami, autore del miglior film nella sezione Orizzonti con «The Wasteland». Ritira di persona la Coppa Volpi Vanessa Kirby, elegantissima in nero: alla Mostra l'attrice che interpreta la principessa Margareth in «The Crown» aveva in gara due film, «The World to Come» e «Pieces of a Woman» ed è per quest'ultimo, la storia di una donna che perde il figlio appena partorito in una scena straziante lunga mezz'ora, che riceve il premio. Andrej Konchalovsky aggiunge alla lunga lista di riconoscimenti in carriera il Premio Speciale della giuria per «Cari compagni!», interpretato dalla sua bellissima moglie. Il Gran Premio della Giuria va, invece, a Michel Franco per «Nuevo Orden», un film su un futuro distopico dilaniato da una guerra di classe (in Messico, ma potrebbe essere ovunque nel mondo) che assomiglia tanto al presente. Il Leone del futuro-Premio Luigi De Laurentiis laurea «Listen» di Ana Rocha de Sousa (vincitrice anche in Orizzonti), incontenibile per la felicità, e al riconoscimento formale si aggiungono i 100.000 dollari messi a disposizione da Filmauro per regista e produttore. Sempre ad Orizzonti si afferma per la sceneggiatura Pietro Castellitto con «I predatori».
Chloé Zhao è la quinta donna regista ad aggiudicarsi il Leone d'oro nella storia della Biennale, l'ultima era stata Sofia Coppola. Giocava per vincere e ce l'ha fatta. Ora, dopo tanto cinema indipendente, si prepara a girare un blockbuster di supereroi, «Eternals», e ha mille progetti. Nell'anno più difficile, storico per l'eccezionalità delle condizioni e per lo sforzo organizzativo, resta la soddisfazione del presidente Cicutto e del direttore Barbera per avercela fatta a portare in porto la nave. E la speranza di aver archiviato un'edizione che tutti si augurano «irripetibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino