Giovanni Truppi ricomincia da «5» tra canzoni e fumetti

Giovanni Truppi
Innanzitutto l’incipit, straordinario, generazionale, ma non solo, anzi adatto a ogni generazione: «Lo sai, quando sei grande le cazzate che fai sono uguali, solo che...

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Innanzitutto l’incipit, straordinario, generazionale, ma non solo, anzi adatto a ogni generazione: «Lo sai, quando sei grande le cazzate che fai sono uguali, solo che la gente le prende sul serio e ti devi abituare, non c’è più nessuno che ti viene a fermare». Poi il progetto/formato, che concilia canzoni e fumetti sotto il titolo di «5», che stavolta è il numero perfetto per Giovanni Truppi, anche se Igort, il suo tratto e il suo film con Toni Servillo non c’entrano nulla: «Non l’ho neanche visto, purtroppo», ammette l’artista.


Il cantautore napoletano riparte dal suo ultimo album, dal cantautorato rinnovato di «Poesia e civiltà», quasi completandone il percorso, quasi ampliandone gli orizzonti con incontri sulla strada dell’indie pop. «Mia», il brano del succitato incipit, ospita infatti Calcutta, «Conoscersi in una situazione di difficoltà» incontra invece Niccolò Fabi, «Due segreti» La Rappresentante di Lista, «Procreare» - uno dei due inediti - Brunori Sas mostrando qui la maggiore affinità con il complice duettante, come in qualche modo conferma anche «Cip!», l’album di Dario appena arrivato in cima alla classifica dei dischi più venduti.

Ma torniamo a Truppi. Al cd è allegato un fumetto della Coconino Press che illustra i cinque brani: Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico firmano «Mia», Cristina Portolano - da cui è nata l’intera operazione - «Conoscersi in una situazione di difficoltà», Piero Scarnera «Due segreti», Mara Cerri «Procreare» e Zuzu «Il tuo numero di telefono».

Un’ep si sarebbe detto una volta, o un minilp, per uno sconfinamento tra forme di comunicazione: «Mi sento trasversale, nei suoni come nelle ispirazioni, anche se l’ultimo mio lavoro era decisamente cantautorale», spiega Giovanni, «così posso godermi un progetto trasversale anch’esso, mio ma che prende forma anche grazie ai miei ospiti, sonoro, ma che vive anche nelle immagini che non sono mere illustrazioni, completano le storie e le suggestioni contenute nei pezzi, le dilatano, in qualche caso le spiegano, magari anche me».


La sintonia di «5» con brani fortunati come «L’unica oltre l’amore» o «Borghesia», ispirato dall’Albinati di «La scuola cattolica» completano un percorso: «Ora il ciclo è completo, ho recuperato anche le canzoni che non ero riuscito a mettere dentro “Poesia e civiltà”, disco dalla preparazione lunga e laboriosa e dalla vita ancora più lunga e per me esaltante, e posso voltare pagina, scrivere nuove canzoni, pensare a un altro disco, guardare ad altri suoni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino