Gomorra 5, prima puntata ferocemente spettacolare: è una guerra di tutti contro tutti

Promette di essere ferocemente spettacolare lo showdown di «Gomorra». Una guerra di tutti contro tutti, attraversata da alleanze e tradimenti fulminei, in un continuo...

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Promette di essere ferocemente spettacolare lo showdown di «Gomorra». Una guerra di tutti contro tutti, attraversata da alleanze e tradimenti fulminei, in un continuo capovolgimento di fronti che non concede tregua ai suoi spietati protagonisti. Ieri sera a Cannes i primi due episodi sono stati presentati in anteprima assoluta, come evento di chiusura, al festival internazionale dedicato al meglio della serialità di tutto il mondo. E di nuovo Ciro Di Marzio e Genny Savastano si sono ritrovati faccia a faccia, oppressi dal peso delle loro scelte sbagliate, sulla banchina del porto di Riga, proprio dove li avevamo lasciati nella scena finale del film «L'immortale» che Marco D'Amore ha girato come «ponte» tra la quarta e la quinta e ultima stagione della serie Sky Original prodotta da Cattleya, posta dal «Il New York Times» al quinto posto tra le produzioni non americane più importanti del decennio appena trascorso. 

Continuando l'operazione crossmediale tra linguaggi diversi, ora è la serie nata da un'idea di Roberto Saviano a riagganciarsi al film, che è stato campione d'incasso e ha vinto numerosi premi, con l'incontro tra gli eterni amici rivali: Ciro (Marco D'Amore), creduto morto alla fine della terza stagione e clamorosamente tornato in scena in Lettonia, e Genny (Salvatore Esposito), costretto alla latitanza e devastato dal rimorso per avergli dovuto sparare sotto la minaccia di Enzo Sangue Blu (Arturo Muselli). I due si abbracciano, ma niente è come sembra, dalle parti di «Gomorra» e i colpi di scena non mancheranno. «Gli spettatori dovranno essere attenti a tre cose: il tempo, le lacrime e i silenzi», ha detto su Instagram D'Amore, che firma anche la regia dei primi cinque episodi e del nono, mentre Claudio Cupellini, dietro la macchina da presa fin dagli esordi del progetto, ha diretto gli episodi sei-otto e dieci. «Quando ho cominciato la serie avevo quasi dieci anni in meno rispetto al personaggio di Ciro oggi e quasi dieci chili in meno» ha raccontato l'attore e regista napoletano: «Sono cambiate tante cose, soprattutto il mio sguardo su questa professione che si è arricchito tantissimo, è stato un viaggio complesso. Sono partito da interprete, poi ho esordito alla regia e quest'anno sono diventato anche direttore artistico. Insomma, è stata un'esperienza che mi ha trasformato anche come uomo». 

Tra le novità, l'entrata in scena del boss di Ponticelli don Angelo, detto O Maestrale, interpretato da Mimmo Borrelli, e di sua moglie, la spietata donna Luciana (Tania Garribba), astuta e feroce quanto e più del marito. Saranno loro gli unici alleati di Genny nella guerra contro i Levante per il controllo dei traffici a Secondigliano. Abbandonata l'idea di ritirarsi dagli affari sporchi per rifarsi una verginità da imprenditore, braccato dalla polizia e dai nemici del clan rivale, rinchiuso in un bunker asfissiante come una prigione, Savastano medita vendetta. Torna tra i protagonisti della storia sua moglie Azzurra (Ivana Lotito), lasciata dal boss con il figlio Pietrino per garantire loro una vita migliore; torna Sangue Blu, l'ex re del centro storico, dilaniato dai sensi di colpa per aver causato la morte di troppi compagni. Tornano gli intrighi e molto sangue viene versato, come nel più cruento dei drammi elisabettiani, entrano a far parte del cast volti noti come Carmine Paternoster, nei panni di un capopiazza di Secondigliano, Antonio Ferrante e Nunzia Schiano nei ruoli di un anziano boss del vesuviano e della sua devota moglie. La resa dei conti è nell'aria ammorbata dal malaffare, la guerra imminente, quando arriva la notizia che Ciro Di Marzio è vivo, in Lettonia. E per Genny nulla sarà più come prima. 

Girata tra Napoli, Riga e Roma, scritta da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli con Saviano, Valerio Cilio e Gianluca Leoncini, venduta in 190 paesi e accompagnata da ascolti record, polemiche altrettanto accese e diversi premi nel mondo, «Gomorra 5» andrà in onda il 19 novembre su Sky e in streaming su Now (mentre on demand, per i fan irriducibili, si potranno recuperare anche tutti gli episodi delle quattro stagioni precedenti).

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Il Mattino